Ursula von der Leyen eletta presidente della Commissione europea, 383 i voti favorevoli

Economia

La tedesca ha raggiunto la maggioranza nell'elezione del Parlamento Ue con soli 9 voti in più della soglia necessaria. Determinanti i voti di M5s. Il suo appello: "Ora un'Europa che lotti per il futuro, invece che contro sé stessa"

Ursula von der Leyen (CHI È) è stata eletta presidente della Commissione europea dopo il voto del Parlamento Ue, con 383 voti a favore. L'elezione, che porta per la prima volta una donna al vertice dell'esecutivo comunitario, è stata sofferta e alla fine von der Leyen ce l'ha fatta con soli 9 voti in più dei 374 necessari. Il numero di votanti è stato di 733, con 22 schede bianche o nulle, e con i Sovranisti e i Verdi che le hanno votato contro. "Mi sento molto onorata sono sopraffatta, la fiducia che riponete in me la riponete nell'Europa, un'Europa forte e unita da Est a Ovest, da Nord a Sud, pronta a combattere per il futuro invece che contro sé stessa", ha detto la 61enne subito dopo l'elezione. "Il compito che dovrò affrontare pesa su di me ed il mio lavoro comincia adesso. Ringrazio tutti i membri del parlamento europeo che hanno deciso di votare per me", ha precisato. Poi l'invito all'aula: "Lavoriamo insieme in modo costruttivo". Quindi su Twitter ha ringraziato in oltre 20 lingue diverse. Soddisfatta la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha definito von der Leyen una "europea convinta e convincente": "Anche se oggi perdo un ministro - ha detto -, guadagno una nuova alleata a Bruxelles. Ecco perché non vedo l'ora di iniziare a collaborare".

Elezione sofferta, voti M5s determinanti

Sul voto di von der Leyen, quello favorevole del M5S potrebbe essere risultato determinante per l'elezione. La maggioranza a Strasburgo, composta da Ppe-S&D-Liberali, conta infatti 444 eurodeputati ma, escludendo i 14 sì dei pentastellati, l'ex ministro della Difesa avrebbe potuto contare solo su 369 voti delle forze pro-europeiste, cioè cinque in meno della maggioranza richiesta. Tra franchi tiratori e schede bianche, a von der Leyen sono invece mancati sulla carta 75 voti dei partiti che sostengono la maggioranza. 

Von der Leyen: "Garantisco salario minimo europeo"

Prima della votazione, l’ex ministra della Difesa tedesca era intervenuta per rivolgersi all’aula di Strasburgo e spiegare quale sarebbe stata la sua linea alla guida dell’esecutivo comunitario: dalla garanzia del salario minimo, al tema dell’immigrazione, fino alla Brexit. "Voglio garantire che in una economia sociale di mercato ogni persona che lavora a tempo pieno possa avere un salario minimo che garantisca una vita dignitosa", ha spiegato nel suo discorso. "L'opzione ottimale è avere contrattazioni collettive con i sindacati perché loro possono adeguare il salario minimo al settore e al comparto. So che ci sono modelli diversi ma dobbiamo creare un quadro generale", ha chiarito in merito alla proposta del salario minimo.

Sui migranti: "In mare c’è l’obbligo di salvare vite"

Rivolgendosi alla plenaria, von der Leyen ha toccato anche il tema dell'immigrazione. "Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo, in mare c'è l'obbligo di salvare le vite", ha detto riscuotendo un applauso. "L'Ue ha bisogno di frontiere umane - ha aggiunto -, dobbiamo salvare le vite, ma anche dobbiamo ridurre la migrazione irregolare, lottare contro gli scafisti, contro il crimine organizzato, tutelare il diritto di asilo e migliorare la condizione dei profughi per esempio tramite corridoi umanitari in stretta cooperazione con l'Onu". Von der Leyen ha poi annunciato che proporrà "il rilancio della riforma di Dublino" per "tornare ad una pienamente funzionale area Schengen". La candidata vuole inoltre "rafforzare l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera", con un corpo di "10mila guardie Frontex "non entro il 2027 ma prima, al massimo entro il 2024".

Ok alla proroga per la Brexit

Altro tema caldo della politica europea è quello della Brexit. Von der Leyen si è detta "disposta a garantire una ulteriore proroga al recesso nel caso in cui fosse necessario più tempo per motivi validi". "In ogni caso il Regno Unito rimarrà il nostro alleato il nostro partner e un paese amico", ha aggiunto. Un obiettivo che si sposa con quello di mantenere l’Europa unita: "Per me solamente una cosa è importante, l'Europa va rafforzata e chi la vuole fare fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica", ha sottolineato.

Il piano per un'Ue "verde"

La candidata tedesca ha poi illustrato le sue posizioni in merito ad ecologia e ambiente, annunciando di voler presentare "un accordo verde per l'Europa nei primi cento giorni del mio mandato". "Una delle sfide pressanti" per l'Ue "è mantenere il pianeta sano. È la più grande responsabilità e opportunità del nostro tempo", ha sottolineato. "Voglio che l'Europa diventi il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050 e per realizzare questo obiettivo dobbiamo compiere passi coraggiosi insieme. Il nostro obiettivo di ridurre le emissioni" di Co2 "del 40% entro il 2030 non è sufficiente", è necessario "andare oltre" puntando a una riduzione delle emissioni "del 50% se non 55%".

La questione femminile

La tedesca non ha poi dimenticato di citare le pari opportunità e la questione femminile nel suo discorso. Cominciando con l’assicurare "una piena parità di genere nel mio collegio dei commissari". Von der Leyen ha poi ricordato che le donne "rappresentano la metà della popolazione" dell'Ue: "Vogliamo la nostra giusta parte". Dicendo poi che "finalmente" una donna è stata candidata per la posizione che si accinge a ricoprire, ha sottolineato di essere grata a chi "ha rotto le barriere e le convenzioni e ha costruito una Europa basata sulla pace, unita, e basata sui valori". Nel farlo, ha ricordato Simone Veil, la prima donna eletta presidente del Parlamento europeo quaranta anni fa.

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