Il ministro dell’Economia in un’intervista a La Stampa: “La questione del ponte di Genova va tenuta separata”. Dopo Fs, Mef e Delta il quarto socio per il rilancio della compagnia aerea dovrà mettere almeno 300 milioni. Il vicepremier: "In gioco 11mila posti di lavoro"
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria apre ad Atlantia le porte di Alitalia. "Penso che sia un partner forte e una sua partecipazione sarebbe auspicabile", ha detto il ministro in un'intervista a La Stampa. "D'altra parte - ha aggiunto Tria, a proposito delle tensioni tra M5s e il gruppo veneto - la questione del ponte di Genova e delle concessioni va affrontata su un piano strettamente giuridico, da tenere separato. Anche perché Atlantia è in parte dei Benetton, ma in gran parte ha come azionisti grandi fondi internazionali. E quindi il rispetto delle norme è necessario per tutelare tutti gli azionisti". D'accordo con Tria anche il vicepremier Matteo Salvini che in un tweet scrive: "Atlantia in Alitalia? È partner industriale serio". Salvini sottolinea poi che il traffico aereo è "fondamentale" per un Paese l'Italia che ha "nel turismo le sue risorse principali" e che "ci sono in gioco 11.000 posti di lavoro". Atlantia, spa italiana, azienda attiva in 11 Paesi nel settore delle infrastrutture, ieri ha annunciato il suo interesse nei confronti di Alitalia. Oltre ad autostrade, Atlantia gestisce gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino e il terminal di Nizza in Francia.
Il dossier Alitalia
La “benedizione” di Tria arriva a pochi giorni dalla scadenza del termine, prevista per lunedì 15 luglio, per presentare le offerte per il rilancio della compagnia italiana di bandiera. Ieri Atlantia ha dato mandato all’amministratore delegato Giovanni Castellucci di approfondire la sostenibilità e l'efficacia del piano industriale relativo ad Alitalia. La nuova Alitalia, per ora, vede tra gli azionisti ministero dell'economia, Ferrovie dello stato e Delta Airlines. L’ingresso di Atlantia potrebbe essere decisivo per la ripartenza della compagnia aerea.
Cosa serve per il rilancio di Alitalia
Il quarto socio dovrà mettere almeno 300 milioni, pari a circa il 40% del capitale, per completare la cordata Fs-Mef-Delta e far decollare la Newco. Sembrano definitivamente tramontate le aspirazioni dell'imprenditore colombiano German Efromovich e del presidente della Lazio Claudio Lotito, a cui Delta avrebbe chiesto come garanzia, secondo indiscrezioni, addirittura la stessa squadra di calcio. Atlantia potrebbe entrare in Alitalia da sola oppure con il gruppo Toto, ancora in partita, e con una quota paritaria.
La posizione del M5s su Atlantia
Sulla holding dei Benetton è quindi definitivamente caduto il veto del M5S, con l'apertura di Luigi Di Maio che, in precedenza, aveva definito "decotta" Atlantia. Tuttavia tutto il fronte grillino resta compatto nel ribadire che "non ci può essere uno scambio" con Atlantia circa la revoca della concessione ad Autostrade. "Il coinvolgimento di Atlantia in Alitalia non può e non deve intrecciarsi con quella del Ponte Morandi", ha detto durante il Question Time al Senato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli.