Il presidente di Fca ha parlato delle radici solide dell’azienda, rafforzata dall’alleanza con Chrysler, e delle prospettive future che passano necessariamente per l’elettrico e le nuove tecnologie
Radici forti che hanno dato vita ad "un'azienda culturalmente pronta ad affrontare le sfide della nuova era: rinnovarsi è nel dna del nostro business, come del nostro impegno". In occasione dei 120 anni dalla nascita della Fiat, il presidente di Fca John Elkann, ha rilasciato una lunga intervista al direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, nella quale parla dell'orgoglio che lo lega all’azienda e del prossimo futuro. "I 120 anni sono un grandissimo obiettivo raggiunto perché poche società nel mondo – ha spiegato Elkann - hanno maturato questa longevità". Una storia di successi che, per continuare sul solco tracciato, deve necessariamente puntare a nuovi traguardi: "Guardiamo ai prossimi 20 anni con la consapevolezza di vivere un periodo simile a quello del passaggio fra Ottocento e Novecento". Secondo il presidente di Fca, infatti, "una serie di nuove tecnologie stanno entrando nell'auto infondendo un'enorme vitalità a questa industria. Ed oggi come allora siamo posizionati per cogliere al meglio queste opportunità".
La Fiat oggi
Nell’intervista Elkann fa un bilancio delle attività dell'azienda, ricordando i circa 200mila dipendenti, che lavorano in oltre 100 stabilimenti e 46 centri di ricerca, e che hanno contribuito a ricavi (alla fine del 2018) per 110 miliardi di euro, con un utile netto di 3,6 miliardi di euro e cassa positiva. "Numeri - ha aggiunto il presidente - che il piano di sviluppo in corso vede in ulteriore crescita e che fanno di Fca uno dei maggiori produttori di auto al mondo, presente in 135 Paesi con 13 marchi e con la 500 che ha un record di vendita pari a 6 milioni di vetture". Il successo del presente, per il nipote di Gianni Agnelli, è figlio di un solido passato con radici forti di cui ne sono testimonianza i tanti stabilimenti che hanno fatto la storia industriale dell’Italia. "Quest'anno a Mirafiori, che compie 80 anni – ha spiegato Elkann- abbiamo inaugurato il centro Heritage, dove si possono ammirare le macchine che abbiamo prodotto in questi 120 anni, e sempre a Mirafiori vi sarà oggi (11 luglio, ndr) l'installazione del primo robot per la produzione della 500 elettrica. Eredità del passato e nuove sfide legate insieme, nel segno del cambiamento".
Il futuro e l’auto elettrica
Tra le nuove sfide del prossimo futuro, ha dichiarato Elkann, c’è sicuramente l'auto elettrica. Nello specifico l'obietto di Fca "è ridefinire la categoria delle piccole macchine, come abbiamo sempre fatto con Fiat". A tal proposito la 500 elettrica, alla sua seconda generazione, "vuole essere l'emblema di un'auto piccola cittadina che abbia l'orgoglio e la capacità stilistica che distingue l'abilità italiana con le tecnologie più innovative del rispetto dell'ambiente che ci sono nel mondo". Fondamentale per lo sviluppo di questo comparto, secondo il presidente, saranno anche gli Stati Uniti dove "Fca è leader di mercato nei minivan, una categoria inventata da Chrysler e che oggi ci permette di essere leader nei futuri robotaxi".
"Mike Manley sta facendo un grandissimo lavoro"
Nell’intervista, Elkann ha affrontato anche i cambiamenti che coinvolgono l'azienda al suo interno, riponendo grande fiducia nel Ceo Mike Manley, "che sta facendo un grandissimo lavoro". "È un vero leader – ha aggiunto il presidente di Fca - che sa motivare la sua squadra e rafforzare il Gruppo in tutte le sue articolazioni. Ha già realizzato tanti cambiamenti, inclusi quelli organizzativi, attraendo persone di qualità da fuori".