Gucci, Kering paga 1,25 miliardi al fisco italiano e chiude la controversia

Economia

Si tratta della conciliazione fiscale più alta mai raggiunta tra una società e l'Agenzia delle Entrate: il gruppo del lusso archivia così il caso della presunta evasione da 1,4 miliardi

Tecnicamente si chiama “accertamento con adesione”: la conciliazione fiscale chiusa oggi dal gruppo Kering – proprietario di diversi marchi di lusso tra cui la maison Gucci– con l’Agenzia delle Entrate italiana è la più alta mai raggiunta tra una società e il fisco italiano, e comporterà il pagamento da parte del gruppo del luxury di 1,25 miliardi di euro.

La cifra monstre dell'accordo

La cifra complessiva è la somma di una maggiore imposta pari a 897 milioni di euro, più le sanzioni e gli interessi e nasce dalla contestazione, da parte del fisco italiano, di una  evasione da 1,4 miliardi per aver omesso di dichiarare ricavi per 14,5 miliardi di Gucci. Le contestazioni erano mosse in particolare alla controllata svizzera Luxury Goods International (Lgi).

Il gruppo del lusso: "Analisi approfondita e spirito collaborativo" 

"L'effetto di tale transazione sul bilancio consolidato di Kering del 2019 sarà pari a circa 600 milioni di euro di imposte addizionali sul conto economico e di circa 1.250 milioni di euro di flusso di cassa negativo sul rendiconto finanziario”, fa sapere in una nota il gruppo francese di proprietà del miliardario Francois-Henry Pinault. La definizione della controversia, continua la nota, è stata "contraddistinta da un'analisi approfondita e da spirito collaborativo” e “ha riconosciuto che i rilievi mossi in sede di verifica riguardano la sussistenza di una stabile organizzazione in Italia nel periodo 2011-2017, con relativa attribuzione di utili e, sotto altro profilo, i prezzi di trasferimento praticati da Lgi, per il medesimo periodo, con la consociata Guccio Gucci".

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