Reddito di cittadinanza, dopo un anno la prima offerta di lavoro andrà accettata

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Lo prevede la bozza del decretone, che conterrà anche quota 100. Il sussidio si perde anche dopo tre impieghi rifiutati. L’Inps potrà scrivere ai potenziali destinatari del sostegno

Il reddito di cittadinanza (COSA E') verrà erogato da fine aprile e si perde non solo se si dice “no” a tre proposte di lavoro dei centri per l’impiego. Viene sospeso anche quando l’offerta è la prima ma è passato un anno da quando il beneficiario disoccupato ha iniziato a percepire il sussidio. Lo prevede la bozza del decretone, che è stata al centro di un incontro, il 17 gennaio, tra il premier Giuseppe Conte e i suoi vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Decade dal beneficio, come si legge, non solo chi "rifiuta una offerta congrua dopo averne già rifiutate due" ma anche chi "rifiuta un'offerta congrua dopo il dodicesimo mese di fruizione del beneficio, indipendentemente dal numero di offerte precedentemente ricevute”. Il vicepremier Luigi Di Maio ha inoltre ricordato gli incentivi fino a 18 mesi previsti per imprese e p.a. che assumono chi entra nel programma del reddito. Il provvedimento arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri nella serata di giovedì 17 gennaio.

Cosa è l’offerta congrua

Secondo i criteri previsti in tutte le bozze circolate finora, per offerta congrua si intende un lavoro entro i 100 km dalla residenza nei primi 6 mesi di percezione del reddito, che salgono a 250 km superati i sei mesi. Oltre i 18 mesi, per chi quindi ottiene un rinnovo del beneficio, è considerata congrua una offerta di lavoro "ovunque nel territorio italiano", in caso in famiglia non ci siano né minori né disabili. A chi accetta un lavoro così lontano verranno corrisposte tre mensilità aggiuntive di reddito, dopo aver iniziato con il nuovo impiego, "a titolo di compensazione per le spese di trasferimento sostenute”.

Contributo affitto e limiti al prelievo in contanti

La carta attraverso la quale viene erogato il reddito di cittadinanza consentirà di fare anche un bonifico mensile per l’affitto. La quota massima di contributo all'affitto è di 280 euro mensili nel caso del reddito e di 150 euro per chi riceve la pensione di cittadinanza. Fissati anche i limiti al prelievo in contanti, da un massimo di 100 euro al mese per un single, a 210 euro al mese per una famiglia numerosa, secondo la scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne, 0,2 per ogni minore con un massimo di 2,1, quindi al massimo 210 euro). Nelle ultime bozze è saltato il divieto esplicito di utilizzare i soldi del Rdc per il gioco d'azzardo, pena la perdita del beneficio. Ma non è escluso che la previsione possa essere reinserita nella stesura finale del testo.

L'Inps potrà scrivere ai destinatari

Per essere certi che tutte le famiglie in condizioni di difficoltà siano raggiunte dal nuovo beneficio, tra le possibilità spunta quella di una campagna informativa mirata dell'Inps, che potrà scrivere ai potenziali destinatari che, secondo i dati Isee, rispondono ai requisiti per chiedere il reddito di cittadinanza. Si danno all'istituto 30 giorni per predisporre i moduli per fare domanda di Rdc. In questo modo il beneficio potrà effettivamente partire ad aprile visto che viene riconosciuto "dal mese successivo" a quello di presentazione della domanda.

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