Il presidente di Confindustria: “Occorre trovare soluzioni”. In Italia, dice, “sono bloccate 27 grandi opere che se si avviassero darebbero lavoro a 400mila persone”. Di Maio: "Devo occuparmi ogni giorno di creare occasioni di lavoro e di formare persone"
“Nel Paese c’è una grande emergenza che si chiama lavoro”. A lanciare l’allarme è Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria. In un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che “il lavoro è la prima delle emergenze” italiane e ha aggiunto: “Occorre trovare soluzioni, creare occasioni di lavoro”. Più tardi è arrivata la risposta di Luigi Di Maio. "Come ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico devo occuparmi ogni giorno di creare occasioni di lavoro e di formare le persone", ha detto.
“Aprire tutti i cantieri pronti a partire”
Nell'intervista, Boccia ha parlato anche della legge di Bilancio, approvata in modo definitivo a fine anno: “È una manovra espansiva, la crescita è un’altra cosa. Quello che occorre è aprire tutti i cantieri pronti a partire”. Il presidente di Confindustria ha rivelato che, stando ai numeri dei costruttori dell’Ance, “sono bloccate in Italia ventisette grandi opere al di sopra dei 100 milioni che se si avviassero darebbero lavoro a 400mila persone con una ricaduta sull’economia di 86 miliardi”. “Solo nel settore costruzioni”, ha spiegato Boccia, dall’inizio della crisi sono stati persi “oltre 600mila” posti di lavoro.
Le altre proposte
Tra le altre proposte per superare l'emergenza occupazione, Boccia ha parlato di un “taglio netto del cuneo fiscale che tra tasse e contributi incide per il 70%, nonché detassazione e decontribuzione totale dei premi di produzione per i contratti di secondo livello aziendale”. Sono “elementi che eleverebbero il netto in busta dei lavoratori”, ha spiegato il presidente di Confindustria. Altra proposta è quella di “avviare un grande piano di inclusione giovani con la decontribuzione e la detassazione totale per le assunzioni a tempo indeterminato”.
“Sarà un 2019 difficile”
Secondo Boccia, per chi fa impresa “sarà un 2019 difficile”. “Il rallentamento della economia globale e della Germania, la fine del Quantitative Easing e una manovra economica cosiddetta espansiva ma che in questo scenario sarà prociclica, invece di contrastare la frenata, non possono che generare preoccupazione nel nostro mondo. Dobbiamo evitare che la preoccupazione si trasformi nel peggior male per il Paese e per l’economia del Paese, ossia in ansia”, ha detto.
Di Maio: "Dobbiamo formare le persone per reinserirle"
Rispondendo a Boccia sull'emergenza lavoro, Di Maio ha sottolineato anche l'importanza di "formare le persone". "Quando pensioniamo con quota 100 centinaia di migliaia di italiani e allo stesso tempo, con le risorse del dissesto idrogeologico e investimenti infrastrutture, creiamo posti di lavoro dobbiamo anche chiederci se le persone sono formate. Quindi dobbiamo formarle per reinserirle e questo sistema si chiama reddito di cittadinanza", ha detto. Sulla misura, Di Maio ha ribadito che "è uno strumento per nulla assistenzialista, anzi mette mano a una serie di strumenti assistenzialistici che in questi anni hanno dato soldi senza avere nulla in cambio".