Finanza & Dintorni
Andremo in esercizio provvisorio? Se la manovra di bilancio non verrà approvata entro il 31 dicembre sarà così. Ecco di che si tratta, per tutti.
Il timore che possa essere utilizzato inizia a diffondersi. Parliamo del cosiddetto 'esercizio provvisorio'.
Ovvero uno strumento considerato un'eccezione che scatta automaticamente quando la manovra di bilancio non viene approvata entro l'ultima data utile, il 31 dicembre.
Siamo a oltre metà mese del resto e i tempi di certo ora sono molto stretti. Basta un nonnulla perché non si trovi la quadra. In quel caso, dal primo gennaio scatta una sorta di pilota automatico, l'esercizio provvisorio appunto.
Di cosa si tratta? Di una misura, autorizzata da una legge e della durata di massimo 4 mesi, che vincola il governo a gestire mese per mese, l'ordinaria amministrazione (pagare gli stipendi, le pensioni, i debiti). Si divide per dodici la spesa del 2018 e ogni mese si può spendere solo questo quantitativo.
Un'altra conseguenze del ricorso all'esercizio provvisorio è che diventino realtà gli aumenti dell'Iva delle cosiddette clausole di salvaguardia, pronti a scattare da gennaio 2019.
Vale la pena un breve cenno storico. Lo strumento è stato usato spessissimo (non proprio una eccezione!) nella prima repubblica. Le cose sono cambiate nella metà degli anni '80. Da allora è stato usato solo due volte. Con Craxi, per due mesi, nel 1986. E con Goria, tre mesi, nel 1988.
Per alcuni questa modalità significa anche certezza di poter risparmiare qualcosa ogni mese, dato che si è 'costretti' a spendere solo un tot preciso.