Bce: “Fine Qe dal primo gennaio e tassi fermi fino a estate 2019”

Economia
(Ansa)

L’Eurotower ha confermato lo stop agli acquisti netti di bond, anche se la Banca continuerà a reinvestire i titoli in portafoglio ancora a lungo. Si conferma l’ipotesi di interessi invariati per diversi mesi. Draghi: riviste al ribasso le stime del Pil dell'Eurozona

La Banca centrale europea porterà a zero, a partire dal primo gennaio, gli acquisti netti di bond. Come già anticipato dal presidente Mario Draghi, si conferma la fine dell'espansione di bilancio attraverso il quantitative easing, anche se la Bce continuerà a reinvestire i titoli in portafoglio ancora a lungo dopo che saranno risaliti i tassi. Inoltre, in linea con le attese del mercato, la Bce ha lasciato i tassi di interesse invariati, con il tasso principale fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. Il presidente Mario Draghi ha poi fatto sapere che la Bce ha rivisto al ribasso le stime del Pil per l'Eurozona, e ha messo in guardia dall'aumento dei rischi. 

La fine del Qe

La Bce ha dunque fatto sapere che "gli acquisti di netti attraverso il programma di acquisto titoli (App) termineranno a dicembre 2018". Allo stesso tempo, il consiglio direttivo "intende continuare a reinvestire la totalità dei rimborsi di capitale, derivanti dai titoli acquistati che arrivano a scadenza, per un periodo prolungato dopo che avrà iniziato ad alzare i tassi d'interesse principali, e in ogni caso per tutto il periodo necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario".

Tassi fermi fino a estate 2019

In più, l’istituzione ha confermato che i tassi di interesse rimarranno fermi fino all'estate del 2019. In una nota diffusa al termine della riunione di politica monetaria, l'Eurotower ha ribadito infatti che i tassi di interesse si manterranno "su livelli pari a quelli attuali almeno fino all'estate del 2019 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l'inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine".

Draghi su reinvestimenti Bce e aste maxi-liquidità

“La Bce reinvestirà i bond che ha in portafoglio che arrivano a scadenza con titoli della stessa 'giurisdizione' e il portafoglio sarà aggiustato per riallinearlo alla quota di ciascun Paese nel capitale della Bce”. A dirlo è il presidente della Bce, Mario Draghi, con parole che sembrano indicare un aggiustamento graduale. Per l'Italia, la quota nel capitale è stata appena abbassata di circa mezzo punto percentuale. Rispondendo a una domanda sulla possibilità che la Bce lanci nuove operazioni che iniettano maxi-liquidità nel sistema, Draghi ha poi risposto che “le aste di liquidità Ltro (a lunghissimo termine) sono state citate da alcuni partecipanti (al consiglio direttivo, ndr). Stiamo riflettendo".

Limata la stima del Pil nell’Eurozona

Draghi ha poi continuato il suo intervento parlando di una domanda interna che, nonostante i dati siano “più deboli di quanto atteso”, continua a sostenere l'espansione e a spingere gradualmente l'inflazione". "I rischi per le prospettive (economiche dell'Eurozona, ndr) possono ancora essere considerati ampiamente bilanciati, ma il punto di equilibrio si sta muovendo verso il basso", ha però avvertito Draghi. La Banca centrale europea ha infatti rivisto al ribasso le stime di crescita del 2018 per l'Eurozona all'1,9% dal 2% della stima precedente. Per il 2019 la proiezione sul tasso di crescita è stato limato a 1,7% da 1,8%, mentre è confermata a +1,7% la stima per il 2020. Per il 2021 la Bce si attende una crescita dell'1,5%.

Economia: I più letti