Le misure che ministeri e forze di maggioranza presenteranno a settembre interessano anche risparmiatori e famiglie con neonati a carico
È lunga la lista di micro e macromisure che ministeri e maggioranza politica presenteranno a settembre in vista della legge di Bilancio. Si va dai fondi per abbattere le rette degli asili nido, agli sconti per l'acquisto dei seggiolini anti-abbandono, fino a bonus vari da prorogare, a partire da quello per l'acquisto dei mobili. E poi la tante volte annunciata e mai arrivata cedolare secca sui negozi. Senza ovviamente dimenticare la stabilizzazione della compensazione tra debiti e crediti della P.a., l'aumento degli assegni per gli invalidi o del fondo per rimborsare i risparmiatori.
Le misure per i risparmiatori
Oltre alle misure principali del governo Lega-M5s, flat tax, reddito di cittadinanza e revisione della legge Fornero, tengonobanco altre proposte che devono ottenere adeguate coperture. Tra le richieste già emerse quella più costosa è senza dubbio quella per i risparmiatori. L'intenzione minima, su cui sono al lavoro al Tesoro e che ancora deve passare il vaglio del ministro Giovanni Tria, è quella di triplicare il fondo istituito con l'ultima legge di Bilancio che ancora non è operativo, aggiungendo almeno altri 300 milioni di euro (spalmati in 4 anni). L'obiettivo, però, sarebbe quello di arrivare a mezzo miliardo di euro, attingendo dai conti correnti "dormienti".
Sanità e assegni per gli invalidi
Altro capitolo portante è quello della sanità. Se per quest'anno non dovrebbero esserci problemi di tagli (la sanità è esclusa, ha assicurato Tria), una grana il ministero l'ha già individuata, ed è un buco da 600 milioni negli stanziamenti che impedisce la piena attuazione dei nuovi Lea con l'aggiornamento del nomenclatore tariffario per il rimborso di protesi e ausili. Ci sarebbe poi, come chiesto dal ministro Lorenzo Fontana, anche da aumentare la dotazione del fondo per la non autosufficienza (oggi a 450 milioni) e da aumentare l'assegno per gli invalidi civili - oggi in media a 278 euro - al livello delle pensioni minime (507 euro nel 2018).
Famiglie e asili nido
Tra le promesse 'impegnative' per le casse dello Stato anche quella annunciata da Luigi Di Maio di coprire "tutti i costi degli asili nido". Le famiglie, stando alle ultime elaborazioni disponibili, pagano in media una retta di circa 300 euro, e per coprire la misura servirebbero diverse centinaia di milioni. Per le famiglie ci sono poi alcune richieste avanzate dal ministro Lorenzo Fontana già alla presentazione delle linee guida del suo dicastero. Tra queste la volontà di rafforzare il congedo obbligatorio e retribuito per i papà, al momento 4 giorni più uno di congedo facoltativo. Se il quoziente familiare andrà legato alla piena attuazione della flat tax, nel frattempo potrebbero essere mantenuti alcuni bonus, come quelli per nido e babysitter o quello per l'acquisto di mobili per le giovani coppie (per favorire chi 'mette su famiglia'). Mentre potrebbero arrivare, come auspicato dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, degli sconti (fino a 200 euro) per l'acquisto dei seggiolini anti-abbandono che dal 2019 diventa obbligatorio.
Fisco e affitti
Qualche altra novità potrebbe arrivare infine sul fronte fiscale, a partire dalla stabilizzazione della compensazione tra debiti e crediti della Pubblica amministrazione, confermara per quest'anno nel decreto dignità con la promessa di lavorare a una misura strutturale proprio con la legge di Bilancio. Resta inoltre alta l'attesa dei proprietari di immobili per la promessa, avanzata nei primi giorni del governo gialloverde, di introdurre la cedolare secca sugli affitti commerciali, analoga a quella per gli affitti abitativi e anche, magari non subito, di risolvere la questione dell'Imu sui negozi sfitti.