Ilva, Di Maio: "Proposte ArcelorMittal non soddisfacenti"

Economia

Si è svolto al Mise il vertice con il colosso siderurgico e 62 sigle. Per il ministro le offerte sul piano ambientale non sono ancora sufficienti. Assente il sindaco di Taranto, contrario all'allargamento dell'incontro,

Si è svolto al ministero dello Sviluppo economico il tavolo sull'Ilva tra il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, i vertici dell'azienda ArcelorMittal e 62 sigle tra associazioni, enti locali e soggetti vari. "Ho chiesto ad ArcelorMittal dei miglioramenti sul piano ambientale e occupazionale e per me non sono ancora soddisfacenti", ha detto Di Maio sulla proposta dall'azienda che ha vinto il bando per l'assegnazione di Ilva. Poi il ministro ha contrattaccato sulle polemiche per l'allargamento del tavolo a numerose sigle: "Si passa da un metodo in cui il mio predecessore firmava con ArcelorMittal senza dirlo neanche ai sindacati, al momento in cui tutti si possono confrontare direttamente", dice il ministro, che conclude: "E' un cambio di passo nel metodo e non capisco come si possa polemizzare su una cosa del genere".

Le proposte aggiuntive di ArcelorMittal

ArcelorMittal si è presentata al tavolo al Mise con un addendum ambientale, le proposte aggiuntive alla propria proposta di acquisizione. Il colosso siderurgico si impegna a raggiungere, entro il 2023, "una riduzione delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio liquido pari al 15% rispetto ai dati del 2017". Il piano prevede anche l'impegno, anche per il periodo successivo alla durata del Piano industriale, a mantenere la produzione dell'acciaieria a ciclo integrato ad un livello non eccedente gli 8 milioni di tonnellate di acciaio liquido annue. ArcelorMittal prevede anche la fine dei lavori di copertura parchi entro giugno 2020. In particolare la copertura dei parchi a carbone è ora prevista entro giugno 2020, quello dei parchi di minerale ferroso entro gennaio 2020.

Di Maio: "Troppe sigle? Noi ascoltiamo tutti"

Prima del confronto al Mise Di Maio era tornato sulle polemiche sorte sul numero delle sigle presenti: per il leader del M5s è la prova che il metodo del Movimento "è ascoltare tutti". "Ci sono i portatori di interesse", ha ricordato Di Maio. "Il tema è sempre lo stesso: per anni ci sono state tante parti del Paese che non sono state ascoltate", ha sottolineato il titolare del Mise spiegando che "l'ArcelorMittal ha chiesto di voler spiegare il piano" a tutti gli stakeholder e che si sta solo applicando il metodo di ascolto che il M5s ha sempre voluto assicurare. Contestando un eccessivo allargamento della partecipazione, hanno disertato l'incontro al ministero dello Sviluppo economico il primo cittadino di Taranto, Rinaldo Melucci, i sindaci dell'area di "crisi" del tarantino, e il presidente della Provincia, Martino Tamburrano.

Il sindaco di Taranto: "Speriamo ci sia chiarezza o saremo in trincea"

"Spero che si faccia in fretta e spero che ci sia una prova di chiarezza oggi dal tavolo di Roma. Perché, diversamente, saremo in trincea per tutelare gli interessi della nostra comunità", ha detto il sindaco di Taranto nella conferenza stampa parallela organizzata insieme agli altri primi cittadini che hanno deciso di disertare il vertice. "Noi - ha precisato Melucci - siamo ancora qui e siamo qui a disposizione dell'azienda, dei commissari, del governo. Abbiamo dato molta collaborazione ma non abbiamo avuto mai risposte", conclude il sindaco di Taranto.

Emiliano: Arcelor Mittal non è scappato come dicevano

Era invece presente al tavolo al Mise il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, che prima dell'incontro ha affermato: "Ci avevano detto che il piano ambientale, il piano occupazionale non si poteva cambiare, che Mittal sarebbe scappato via, che stavamo rischiando nel chiedere di più, dal punto di vista occupazionale e di far scappare l'acquirente - ha ricordato Emiliano -. Non è vero, non è scappato, è ancora qua, la fabbrica gli interessa lo stesso e questo è un punto molto importante".

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