Dagli anni in Fiat a quelli della fusione con Chrysler, l’epoca del manager italo-canadese al timone del gruppo è stata segnata dal lancio di modelli di grande impatto e ottime vendite. Fino alla futura gamma elettrificata, progetto lasciato in eredità al successore
Nel 2015, appena un anno dopo la completa acquisizione del Gruppo Chrysler da parte di FCA, il New York Times celebrava Sergio Marchionne dicendo che “pochi credevano fosse possibile far sposare una Chrysler in bancarotta con una Fiat in panne, creando una società automobilistica redditizia. Ma lo ha fatto. Piaccia o no, i grandi gesti sono gli unici che il signor Marchionne è disposto a fare”. Ecco quali sono state le auto che hanno reso vincente la strategia del manager che ha portato Fca ad essere uno dei più grandi gruppi del settore al mondo:
I primi anni in Fiat
Dal 2004, anno della sua nomina ad ad del Gruppo Fiat, dai suoi uffici torinesi e poi dal 2007 anche negli Usa, Marchionne ha iniziato la sua avventura alla guida del gruppo puntando a rilanciare una gamma di auto decise prima del suo arrivo. Il portfolio era costituito da modelli come la Croma del 2005 e la Grande Punto dello stesso anno, o ancora l'Alfa Romeo 159 del 2007. Decisivo in quegli anni fu un piano di recupero delle competenze italiane, non solo sulla spinta emozionale dell'annuncio della Nuova 500 e del suo debutto il 4 luglio del 2007. Marchionne approvò importanti investimenti sulle piattaforme, sulle tecnologie (come il sistema Multiair) e sulla localizzazione industriale.
Il decollo negli Usa
Il 2010 è uno dei momenti di svolta: escono di scena 600, Multipla, Ulisse, Croma e Punto Classic ma, contemporaneamente, Fiat torna con 500 negli Stati Uniti, a rafforzare l'offensiva in atto con i vari marchi Chrysler, Dodge, Ram e soprattutto Jeep. Sono di quell'anno i debutti di Giulietta Alfa Romeo e di Jeep Grand Cherokee, mentre nel 2011 la “squadra" Marchionne si rafforza con Fiat Freemont su base Journey e con Lancia Thema.
La Panda di Pomigliano
Il 2011 è soprattutto il momento di Pomigliano e del debutto in quello stabilimento della nuova generazione Panda. Già nel 2012 la sua gamma si amplia con la 4x4 e con le alimentazioni bi-fuel. E debuttano anche 500L, subito molto apprezzata a livello europeo, e 3 nuove Lancia: Ypsilon 5 porte, Voyager e Flavia. Nel 2013 arrivano la nuova generazione della Maserati Quattroporte, la Ghibli (che condivide con Giulia la piattaforma Giorgio) e la nuova Jeep Cherokee.
Gli ultimi anni e il futuro
Il pieno controllo di Jeep e degli altri marchi Usa nel 2014 permette di accelerare la revisione della gamma prodotto: arrivano due delle grandi protagoniste dell'era Marchionne, Fiat 500X e Jeep Renegade. L'anno successivo il riflettori sono puntati su Alfa Romeo Giulia e su Fiat 124 Spider, prodotta in JV con Mazda. Nel 2016 arriva un'altra “arma” per attaccare i mercati mondiali: è il pick-up Fullback frutto di una collaborazione con Mitsubishi. E nello stesso anno è la volta di due suv, tra i modelli preferiti da Marchionne: Alfa Romeo Stelvio e Maserati Levante. Nel 2018, infine, l'annuncio del nuovo piano del Gruppo, con la svolta dell'elettrificazione, di altri suv per Alfa, Maserati e Jeep e della prima supercar ibrida del Biscione. Ma questo è il “grande gesto” che Marchionne passa al suo successore.