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L'arrivo di Ronaldo un affare per l'Italia

Economia

Mariangela Pira

Finanza & Dintorni 

L'arrivo di CR7 è importante per i tifosi juventini certo, ma trasforma l'Italia in un palcoscenico internazionale che verrà guardato con curiosità e interesse. Da tutti. 

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E' di sicuro l'arrivo del giocatore più famoso in questo momento. Un vero e proprio regalo per i tifosi della Juventus. 

Ma Cristiano Ronaldo è qualcosa di più. Un successo del nostro calcio che torna con forza al centro dell'interesse globale. E un successo per il nostro paese, che non solo è il più Instagrammato o quello che i vip di Hollywood scelgono per sposarsi. Ma diventa anche il palcoscenico scelto dal campione ritenuto da tutti il numero 1. Un palcoscenico, il nostro, che automaticamente diventa globale grazie alla sua fama planetaria. Un acquisto epocale, un po' come quello che fece l'Inter vent'anni va con un altro Ronaldo, Luis Nazario. O forse sarebbe meglio dire un'era geologica fa, senza Facebook, Twitter e via dicendo. 

Pensate solo a quanto questo arrivo potrà fare all'indotto del calcio, a tutto ciò che gli gira intorno. Dall'entusiasmo di tornare allo stadio, al marketing ai gadgets. La Juventus si aspetta grandi cose dal merchandising e una maglietta personalizzata del campione arriva a costare 145 euro. E non solo, un personaggio del genere è capace di muovere più settori, non si limiterà solo a quello calcistico. 

Intanto qualcosa già l'ha fatta, in Borsa. Dalle prime indiscrezioni per il titolo della Juve si è trattato di vera e propria corsa. E nella settimana centrale del rumors è salito di oltre 30 punti percentuali. Se quindi il gruppo Juve in borsa valeva intorno ai 660 milioni di euro, lunedì sera ne valeva circa 900 milioni. Ho letto alcuni commenti che sostengono come grazie a questo guadagno la Vecchia Signora potrà finanziare l'acquisto dello stesso CR7. Non è proprio così e quando si parla di numeri, bisognerebbe cercare sempre di essere obiettivi, lasciando da parte il tifo. Il guadagno di un titolo in borsa è sempre potenziale, ovvero finché non si vendono i titoli non si realizza. E soprattutto, non si può prescindere da chi possiede la quota di maggioranza del club, ovvero Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli. 

Se sarà un successo gestionale, in termini di risultati, lo vedremo, ma per l'immagine del nostro paese e del nostro calcio un successo lo è già.