Cos’è e quali sono le funzioni della "Troika"

Economia

Pietro Pruneddu

Commissione europea, Bce e Fmi sono i tre componenti della Troika
troika

L’ex premier Monti ha lanciato un monito al governo Conte per evitare "l'umiliazione della Troika". Si tratta di un organo composto da rappresentanti di Bce, Fmi e Commissione europea. Interviene per applicare piani di salvataggio di Paesi Ue in crisi economica

Durante il suo intervento al Senato nella discussione generale sulla fiducia al governo Conte, il senatore a vita ed ex premier Mario Monti ha evocato la Troika. “Mostrate più umiltà e realismo" nei confronti del Paese, altrimenti rischia di fargli subire "l'umiliazione della Troika, una realtà disgustosa”. Di cosa si tratta? A cosa si riferisce questa definizione che torna alla ribalta durante le crisi economiche?

Cos’è la Troika?

Il nome ha origini russe: in quella lingua significa “terzina”. Il termine è stato rispolverato in ambito giornalistico intorno al 2008 ed è diventato di uso comune per indicare un organo informale del quale fanno parte i rappresentanti di Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale. Secondo il sito del Parlamento europeo, si tratta “dell'insieme dei creditori ufficiali durante le negoziazioni con i Paesi”.

Cosa fa la Troika?

Il suo compito è quello di monitorare i piani di assistenza finanziaria previsti per gli Stati dell'Eurozona che incappano in una crisi del debito sovrano, per scongiurare l’insolvenza ed evitare il default. La Troika si occupa di stilare e far applicare piani di salvataggio a questi Paesi in difficoltà, concedendo prestiti ed esigendo però in cambio riforme e politiche di austerità

La storia della Troika

Dopo la grande recessione e la crisi economica del 2007-2008, la Troika è intervenuta più volte: nel 2010 il primo Paese a chiedere aiuto è stato l’Irlanda che ottenne un prestito di 78 miliardi in cambio di tagli ai salari e una riforma fiscale. Nel 2013 Dublino è uscito dal piano di aiuti rimborsando l'intero prestito. Anche il Portogallo si è rivolto alla Troika e dovette realizzare un piano di tagli a pensioni e stipendi pubblici, oltre a un aumento della pressione fiscale. Lisbona è uscita dal piano di aiuti nel 2013. Poi è toccato alla Spagna, tra il 2011 e il 2012, a causa della bolla immobiliare. Un piano di tagli consistente ha permesso di ripagare il debito.

L’intervento nella crisi greca

L'intervento più famoso della Troika, che l’ha resa molto impopolare agli occhi dell’opinione pubblica, è quello nella crisi della Grecia. Nel 2010, i rappresentanti di Bce, Fmi e Commissione europea sono intervenuti per provare a risolvere l’aumento incontrollato del debito pubblico e il declassamento dei titoli al livello più basso. Atene chiese un aiuto da 275 miliardi di euro promettendo riforme molto pesanti per i contribuenti greci: tagli alla sanità, tasse sulla casa, slittamento dell’età pensionabile, prelievi forzosi. Dopo l’intervento della Troika è stato attivato il “fondo salva-Stati” che ha scongiurato il default greco.

Le critiche

Spesso gli interventi della Troika sono stati criticati per i suoi piani di austerità e per le “ingerenze” nelle politiche dei Paesi aiutati. In Grecia questo si è tradotto in scontri in piazza. A partire dal gennaio 2014, lo stesso Parlamento europeo ha avviato un’inchiesta formale per verificarne trasparenza e livello di democraticità degli interventi proposti e attuati.

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