Artigianato in calo ma crescono tatuatori e giardinieri

Economia
Negli ultimi 5 anni, gli specialisti di tatuaggi e piercing sono cresciuti di oltre quattromila unità (archivio Getty Images)
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Secondo un report realizzato da Unioncamere e InfoCamere, rispetto al 2012 sono oltre 110mila in meno le imprese artigiane. Tra i mestieri in ascesa invece le imprese di pulizia, i sarti per cerimonie, i panettieri e i pasticcieri

Nonostante i mestieri artigiani siano in sofferenza da anni ci sono professioni che resistono e che, anzi, continuano a crescere. È quanto emerge dalla fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sull'imprenditoria artigiana che tra i mestieri in ascesa inserisce le imprese di pulizia, i tatuatori, i giardinieri, le agenzie per il disbrigo delle pratiche, i sarti per cerimonie, i panettieri e i pasticcieri.

Quattromila tatuatori in più rispetto a 5 anni fa

Nello specifico, secondo L'Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Unioncamere), le imprese che si occupano di pulizia degli edifici, tra il dicembre 2012 e il dicembre 2017, sono aumentate di oltre seimila unità. Nel settore degli 'altri servizi alla persona', dove aumentano parrucchieri ed estetisti, il report individua tra gli specialisti di tatuaggi e piercing una delle categorie con il maggior tasso di crescita. Questi professionisti infatti, rispetto a 5 anni fa, sono cresciuti di oltre quattromila unità. Tra gli artigiani in aumento anche i meccanici industriali con 1.854 unità in più, i giardinieri (quasi 3.400 in più), le agenzie di disbrigo pratiche, cresciute di duemila unità e i sarti per cerimonie (+1.451). In salute anche il comparto alimentare con un +1.355 fatto registrare da panettieri e pasticcieri.

Il calo rispetto al 2016

I dati positivi relativi a queste professionalità, però, secondo Unioncamere non sono in grado di invertire una tendenza che ormai va avanti da un decennio. "La differenza tra iscrizioni e cessazioni di attività - si legge in una nota - segna anche per il 2017 un saldo negativo di poco superiore alle 11mila imprese, ossia -0,85 % rispetto all'anno precedente". Un risultato che contribuisce a una riduzione percentuale che dal 2012 al 2017 si è attesta quasi all’8%. Se sei anni fa, infatti, l'anagrafe segnava 1,4 milioni di imprese artigiane, dopo cinque anni, sono oltre 110mila in meno.

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