Embraco licenzia, Calenda: "Non incontro questa gentaglia"

Economia
Un momento di una recente protesta dei lavoratori Embraco a Torino (foto d'archivio LaPresse)

L'azienda del gruppo Whirlpool respinge la proposta del ministero dello Sviluppo di evitare i licenziamenti, sostituendoli con la cassa integrazione. Il ministro, che chiederà a Ue verifiche su aiuti di Stato slovacchi: "Totale irresponsabilità". Sciopero dei dipendenti

Un altro nulla di fatto nella vertenza sui licenziamenti dell’azienda Embraco, del gruppo Whirlpool. L’azienda ha detto no alla proposta del ministero dello Sviluppo economico, che chiedeva lo stop ai licenziamenti e l'avvio della cassa integrazione. Il rifiuto è arrivato durante il vertice a Roma nella sede del ministero e ha fatto infuriare il ministro Carlo Calenda: “Adesso non ricevo più questa gent... gentaglia perché onestamente ne ho avuto fin sopra i capelli di loro e dei loro consulenti del lavoro italiani che sono qua”. Intanto i lavoratori dell’Embraco, che stavano già manifestando davanti allo stabilimento dell'azienda a Riva di Chieri, sono stati raggiunti dalla notizia del fallimento delle trattative e hanno bloccato il traffico sulla statale per Asti. Lo sciopero per il secondo turno è stato prolungato: otto ore anziché quattro.

La proposta del ministero

La giornata era iniziata con Calenda che anticipava di aver “parlato per telefono con l'azienda” e di aver “spiegato che la loro proposta, sul passaggio dei lavoratori al part-time, non è accettabile”. Calenda aveva fatto seguire a queste parole una controproposta a Embraco "sul ritiro dei licenziamenti e il passaggio alla cassa integrazione per avviare un processo di reindustrializzazione", dicendosi anche disponibile "a scrivere una lettera di mio pugno rassicurandoli se hanno dubbi".

Calenda: "Totale irresponsabilità dell'azienda"

Alla risposta negativa ricevuta da Embraco, la durissima reazione del ministro dello Sviluppo economico: ha affermato di non voler più ricevere “questa gentaglia” e ha denunciato un atteggiamento “di totale irresponsabilità dell’azienda". Calenda ha affermato che "non si comprende questo atteggiamento perché la differenza fra quello che hanno proposto loro e quello che diciamo noi non è materiale". "La cassa integrazione - ha spiegato il ministro - ci consente di fare un percorso di reindustrializzazione in continuità e quindi è molto importante anche perché ci sono imprenditori interessati". Il ministro dello Sviluppo economico ha poi aggiunto di trovarsi di fronte "probabilmente al peggior caso di una multinazionale che dimostra totale irresponsabilità nei confronti di lavoratori e totale mancanza di rispetto nei confronti del governo". "Ne prendiamo atto e agiremo conseguentemente", ha concluso Calenda.

Calenda: "A Ue chiederò verifica su aiuti di Stato Slovacchia"

Più tardi il ministro Calenda, nel corso di un'intervista a Radio24, ha annunciato che domani, 20 febbraio, parlerà con la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager sulla possibilità che dalla Slovacchia, Paese dove si stabilirà l'azienda, si possa configurare l'ipotesi di aiuti di Stato illegittimi. Embraco, infatti, mentre ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Riva di Chieri, ha rinnovato il contratto ai dipendenti di Spišská Nová Ves (964 euro medi di salario) con un aumento dello stipendio dell'11%. Sulla Slovacchia, il ministro ha poi aggiunto che nell'Unione europea "non possiamo avere dei Paesi che hanno fiscalità enormemente differente che prendono aziende da altri Paesi con un dumping interno al mercato unico europeo. È una situazione che non può continuare". "Alla Vestager - ha concluso Calenda - chiederò: in questo caso sono stati dati aiuti di Stato illegittimi? E come intende affrontare il tema la Commissione europea?".  

I sindacati pensano a una manifestazione a Bruxelles

Uilm e Fiom, intanto, stanno valutando di organizzare, con il coinvolgimento delle istituzioni, una manifestazione davanti all'Europarlamento a Bruxelles "per sottolineare la totale irresponsabilità dell'Embraco". "Nonostante siamo giunti al quarto incontro al Mise - hanno sottolineato Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm - la Embraco, con i suoi legali 'difensori', ha dimostrato totale disinteresse nei confronti delle proposte formulate dal governo e l'intenzione scellerata di disperdere il capitale umano italiano rappresentato dai lavoratori di questa azienda. Ogni proposta che non preveda il ritiro dei licenziamenti e l'avvio di un piano di reindustrializzazione per noi è inaccettabile". "A questo punto ci aspettiamo che il governo agisca e trovi comunque delle soluzioni concrete per i lavoratori", hanno affermato ancora Basso e Benevento.

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