Il vicepresidente della Commissione Ue anticipa i contenuti della "pagella" sui conti: bisognerà attenersi alle importanti riforme di bilancio strutturali, come quella delle pensioni e centrare uno sforzo strutturale di 0,3% del Pil
L’Italia “ha fatto molti sforzi di recente per la competitività e la crescita” ma “è cruciale” che adotti la manovra 2018 “senza annaccquare le disposizioni principali” e “in modo rigido per centrare uno sforzo strutturale di 0,3% del Pil”. E inoltre il nostro Paese dovrà attenersi "alle importanti riforme di bilancio strutturali, come quella delle pensioni che supporta la sostenibilità a lungo termine del debito italiano". Sono i principali contenuti della lettera che l’Unione europea ha inviato all’Italia. Nel suo giudizio sul progetto di bilancio per il 2018, la Commissione europea ha espresso "preoccupazione" per "l'alto livello di debito che persiste" in Italia.
La Commissione Ue: "Buon rapporto con Padoan"
Ad anticipare quella che è una sorta di “pagella” è il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis.”Con il ministro Padoan e il suo team abbiamo un rapporto buono - ha detto Dombrovskis - torneremo a valutare il rispetto del criterio del debito in primavera".
Sotto esame anche altri 11 Paesi
L'Italia e altri 11 Paesi, tra cui Germania, Francia, Spagna, Olanda, Irlanda e Portogallo, restano sotto monitoraggio della Commissione Ue per squilibri eccessivi e, sulla base dell'analisi compiuta dall'Alert Mechanism Report, saranno oggetto di una revisione approfondita in occasione dei rapporti Paese per Paese a febbraio 2018. Si tratta degli stessi 12 Paesi, ricorda Bruxelles, per cui erano stati identificati squilibri durante la precedente procedure per squilibri eccessivi.
Italia tra i Paesi più a rischio
La Commissione Ue ha inserito l'Italia tra i cinque Paesi che rischiano di non rispettare il Patto di Stabilità nel 2018. I progetti di bilancio di Belgio, Italia, Austria, Portogallo e Slovenia "potrebbero risultare in una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento" previsto dal Patto, secondo la Commissione. Per questi cinque paesi, c'e' un "rischio di inadempienza" ("risk of non-compliance", ndr). L'esecutivo comunitario prevede per il 2018 una "inadempienza" per Italia e Belgio anche sul criterio di riduzione del debito pubblico.