Pensioni, incontro Gentiloni-sindacati. Cgil: "Proposta insufficiente"
EconomiaAncora nessun accordo al tavolo sulle misure previdenziali, al centro delle quali c'è l'aumento dell'età di uscita. Il governo promette di inserire i provvedimenti in un emendamento alla legge di Bilancio, ma resta il no del segretario generale Susanna Camusso
La proposta del governo
Il premier Gentiloni era arrivato all’incontro con un pacchetto di misure proponendo il loro inserimento in un emendamento alla legge di Bilancio e chiedendo ai sindacati di sostenerle in modo unitario. “Più sostegno il pacchetto avrà dalle forze sindacali più sarà forte nel trovare spazio compiuto nella legge di Bilancio", aveva detto Gentiloni all’inizio del vertice. La proposta del governo risparmia i lavori gravosi dall’aumento dei requisiti d'età per la pensione. Nelle 15 categorie di lavori gravosi vengono considerati anche i lavoratori siderurgici "di prima fusione", oltre quelli "di seconda fusione e del vetro addetti ai lavori ad alte temperature non già ricompresi tra gli usuranti". Sono quindi 4 le categorie aggiuntive oltre alle 11 già individuate ai fini dell’Ape sociale: operai e braccianti agricoli, marittimi, addetti alla pesca, siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti ad alte temperature.
Sindacati divisi
Permangono tra i sindacati posizioni diverse in merito al pacchetto proposto dal governo. La Cgil rimane critica e ritiene insufficiente la proposta. La segretaria generale Susanna Camusso annuncia una mobilitazione per il 2 dicembre: “Le distanze che ci sono tra le proposte e gli impegni assunti (nel 2016, ndr) sono evidenti". Per la Cgil quindi la vertenza sulla previdenza "resta aperta". La Cisl ritiene invece che “il percorso prospettato dal governo e la sintesi fatta siano assolutamente positivi. È quindi un giudizio positivo del percorso e del lavoro fatto". Così ha commentato l’incontro la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Posizione meno positiva ma comunque di apertura per il leader della Uil Carmelo Barbagallo: “Se partiamo dalla valutazione che le risorse sono scarse, abbiamo fatto il massimo possibile con le condizioni economiche date. Abbiamo aperto una breccia sulla rigidità della legge Fornero”. Barbagallo auspica però l’apertura di una “terza fase”.