Non studiano e non lavorano, Sicilia terza in Europa per Neet
EconomiaSecondo Eurostat, l'isola è sul gradino più basso del podio tra oltre 200 regioni del Vecchio continente per la percentuale di giovani che non vanno a scuola e non cercano un impiego. Peggio solo la Guyana francese e una regione bulgara
I dati allarmanti pubblicati un paio di giorni fa dall'Ocse sulla situazione lavorativa in Italia trovano conferma in un'indagine Eurostat: la Sicilia è al terzo posto tra oltre 200 regioni europee per i Neet, ovvero giovani che pur non studiando o lavorando non sono alla ricerca di un impiego.
La situazione in Sicilia
Il tasso siciliano di ragazzi tra i 18 e i 24 anni che si possono definire "Neet" - acronimo dell'inglese "not (engaged) in education, employment or training", cioè "non (impegnati) in studio, lavoro o ricerca di impiego - è del 41,4 per cento. Peggio della Sicilia, su più di 200 aree appartenenti all'Europa, soltanto la Guyana francese, seconda nella classifica Eurostat con il 44,7%, e la regione bulgara di Severozapaden (46,5%).
L'indagine Eurostat
I dati emergono dal "Regional Yearbook 2017" pubblicato giovedì 14 settembre da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea. Nello studio è possibile trovare i dati relativi a tutte le regioni dei 28 Stati membri (Regno Unito compreso). Dopo un focus sulle politiche regionali e sulle priorità della Commissione europea, le statistiche per quanto riguarda gli abitanti sono suddivise in "popolazione", "salute", "educazione" e "mercato del lavoro". Proprio da qui emerge un altro dato sconfortante per l'Italia, che in un'Europa in cui la media dei Neet è del 15,2% fa registrare la percentuale più alta, il 26%.
L'indagine Ocse
Martedì 12 settembre l'Ocse, con il suo rapporto "Uno sguardo sull'istruzione 2017", aveva diffuso dei dati simili. Secondo lo studio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in Italia situazioni vicine a quella siciliana – sempre per quanto concerne i Neet – si registrano in Calabria (38%) e Campania (35%). Gli squilibri riguardano soprattutto il mezzogiorno, diversa la situazione nella zona centro-settentrionale, le aree con meno giovani che non studiano né lavorano sono infatti a Bolzano (10%), Trento, Veneto ed Emilia Romagna (16%). Per l'Ocse peggio dell'Italia, per numero totale di Neet, c’è solo la Turchia.