Successo per la campagna social #riscattalaurea

Economia
Uno scorcio dell'università degli Studi di Milano (La Presse)

Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta sta considerando seriamente la proposta: "Contento per l'interesse. Ci stiamo lavorando"

La campagna social #riscattalaurea, che promuove la causa di una valutazione previdenziale più equa che integri nel conteggio della propria pensione anche gli anni passati all'università, ha attirato anche l'attenzione del sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, che insieme al team di via XX Settembre sta considerando seriamente questa proposta lanciata dal basso. "Sono contento che ci sia l'interesse da parte di un gruppo di studenti per questo tema, sul quale sto già lavorando e che ho in parte spiegato non molto tempo fa a un'assemblea dei Giovani democratici", ha detto Baretta in un'intervista rilasciata a Repubblica.

Cos'è il riscatto (gratis) degli anni di laurea

Di norma i cittadini iniziano a contribuire alla formazione della propria pensione non appena iniziano la propria attività lavorativa: i laureati, cominciando più tardi a pagare i contributi vedono più lontano l'obiettivo della pensione di anzianità. Con la proposta di "riscatto degli anni di laurea" sarebbe possibile iniziare a "calcolare" come anni di contributi pagati quelli passati a studiare all'università, con la possibilità di maturare prima i requisiti per il pensionamento (o di aumentare l'assegno finale). Per ora ciò è possibile solo pagando; l'ipotesi in discussione è che a certe condizioni tale riscatto divenga gratuito: a pagare tali contributi sarebbe lo Stato. "Da un lato oggi il riscatto della laurea è troppo costoso", ha confermato Baretta, "dall'altro però la partecipazione alla vita lavorativa non può cominciare con il primo stipendio".

La campagna social

Il gruppo che ha animato sui social network la campagna #riscattalaurea ha già ottenuto il suo primo risultato: la proposta, infatti, è già stata integrata nell'agenda del ministero dell'Istruzione, il quale ha annunciato che tale possibilità verrà esaminata. I promotori dell'iniziativa, Luigi Napolitano e Rosario Pugliese, infatti, sono già stati ricevuti dal capo dipartimento per la formazione superiore e la ricerca, Marco Mancini. La pagina Facebook del coordinamento ha raccolto oltre 21.500 "mi piace" e 22mila follower. Per partecipare le regole sono semplici: scattarsi un selfie, magari accanto alle sudate carte, avendo in mano un foglio dotato dell'hashtag #riscattalaurea. Immediato il successo della campagna, testimoniato dalle numerose adesioni sui canali Twitter e Facebook.

blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/RiscattaLaurea?src=hash">#RiscattaLaurea</a> assolutamente sì!!! <br>Siamo la generazione a cui hanno tolto tutto, pure i sogni, ci spetta di diritto.</p>&mdash; Marzia Mن 🇮🇹 (@Marzia_M) <a href="https://twitter.com/Marzia_M/status/891009945927380992">28 luglio 2017</a></blockquote>

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A chi dedicare il riscatto gratuito

Secondo quanto anticipato dal sottosegretario Baretta i paletti per un eventuale provvedimento sul riscatto gratuito saranno che il laureato abbia terminato "in corso" gli studi (salvo casi eccezionali) e che appartenga alla generazione nata fra il 1980 e il 2000. Ma soprattutto che, al momento della domanda, sia ancora in fase di laurea: rendere il provvedimento retroattivo, è stato detto, costerebbe troppo. Tuttavia, ha ipotizzato Baretta "Si potrebbero invece graduare i costi per alleggerire il riscatto di chi si è laureato in passato".

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