Le risposte alle domande più frequenti sulla celebre criptovaluta digitale, inventata da Satoshi Nakamoto, che ha cambiato per sempre l'ecosistema dei pagamenti online
Cosa è Bitcoin?
Bitcoin è il termine utilizzato per indicare due cose: una moneta digitale e un sistema di pagamento.
Bitcoin come sistema di pagamento
Quali caratteristiche ha il sistema di pagamento?
Bitcoin garantisce la sicurezza degli scambi monetari e l'anonimato di chi esegue la transazione. Per la natura tecnica del suo funzionamento il sistema di pagamento non necessita di autorità terze che garantiscano la certezza della transazione, come le banche o gli istituti di credito. Con bitcoin si può pagare qualsiasi cifra direttamente al beneficiario, in qualsiasi momento, senza costi di transazione o con costi largamente inferiori a quelli richiesti da altri strumenti di pagamento digitale, come ad esempio le carte di credito.
Come viene garantita la sicurezza dei pagamenti?
Il sistema è stato ideato in modo che non sia possibile utilizzare due volte gli stessi soldi (il cosiddetto 'double spending'): tutte le transazioni vengono registrate in un file, nominato blockchain. Se le persone che effettuano la transazione restano anonime, le transazioni sono tutte pubbliche. La blockchain è la collezione di tutte le transazioni avvenute dal 2009 a oggi. Col sommarsi delle transazioni la blockchain diventa molto lunga e sempre più difficile da manomettere o falsificare.
Come viene garantito l'anonimato delle transazioni e del conio?
L'anonimato è garantito da un sistema di crittografia avanzato noto come SHA256 e sviluppato nei primi anni del millennio dalla National Security Agency, l'agenzia governativa Usa preposta alla sicurezza. Nonostante i molti tentativi, fino a oggi nessuno è riuscito a violare una protezione di crittografia SHA256. Ogni transazione viene camuffata con una doppia chiave, ognuna composta da 33 caratteri alfanumerici.
Bitcoin come moneta
Quali caratteristiche ha la moneta digitale?
I bitcoin sono una moneta digitale che viene coniata a intervalli di dieci minuti dai computer connessi tra loro da un unico software. Il processo di coniazione è stato pensato dall'inventore con una data di scadenza: ha avuto inizio nel 2009 e terminerà nel 2140 quando in tutto saranno stati coniati 21milioni di bitcoin.
Come si generano?
I bitcoin si ottengono risolvendo complessi calcoli. Le macchine collegate alla rete peer-to-peer si cimentano in calcoli generati da un software. La risoluzione di uno di questi problemi sblocca una quantità prestabilita di bitcoin. I problemi generati dal software sono progressivamente più complicati, quindi richiedono sempre più potenza di calcolo per essere risolti. I primi blocchi valevano 50 bitcoin, ogni 4 anni la quantità si dimezza; nel 2017 vengono erogati 12,5 bitcoin per volta. L'attività di conio dei bitcoin viene detta 'mining' ('minare', in inglese).
Si possono acquistare?
I bitcoin si possono coniare anche se, data la potenza di calcolo necessaria oggi per risolvere i problemi sottoposti ai computer, non è una soluzione praticabile per un privato. Si possono anche scambiare con altra valuta presso le agenzie di cambio online e offline, detti exchange. In Italia l'acquisto di bitcoin è ad esempio consentito da Poste Italiane. Ci sono anche alcuni bancomat che permettono di cambiare valuta tradizionale con bitcoin. In Italia sono attivi 7 bancomat presso cui acquistare bitcoin pagandoli in euro. Ecco una mappa aggiornata.
Dove si conservano?
I bitcoin si conservano in un portafoglio digitale. Dato che nulla che sia online è del tutto sicuro, il posto migliore dove conservarli è offline, e cioè su dispositivi come chiavette Usb o in computer che non sono collegati alla rete. Ci sono anche molte applicazioni e molti gestori che permettono di conservare la moneta digitale online: ognuno di essi promette sicurezza, ma nessuno può garantirla del tutto. Nel febbraio 2014 il principale gestore di una piattaforma di scambio valute con bitcoin, Mt. Gox, che offriva anche portafogli digitali, è stato attaccato con successo e tutta la valuta digitale è stata rubata.
Dove si possono spendere?
I bitcoin vengono accettati da alcuni esercizi commerciali, sia online sia negozi tradizionali. La lista dei negozi e dei professionisti italiani che accettano bitcoin come moneta di pagamento conta 500 esercizi ed è in continuo aggiornamento. Qui una mappa che ne tiene traccia.
Quanto valgono i bitcoin?
Il valore dei bitcoin è molto instabile. I cambi hanno oscillazioni notevoli, anche a intervalli di tempo molto ridotti. A incidere sul loro valore le notizie riguardo la posizione assunta delle Banche Centrali dei vari Paesi, oltre a quelle sulla sicurezza di alcuni grandi cambi valute specializzate in bitcoin. C'è però da registrare una macro-tendenza che resiste anche a queste fortissime oscillazioni: all'esordio un bitcoin valeva un millesimo di dollaro, oggi ne vale più di duemilacinquecento.
CHART valore bitcoin 2009-2017
Investire in bitcoin è consigliabile?
Investire in bitcoin è molto rischioso. Le fluttuazioni del valore sono molto sensibili e non essendo legate a economie nazionali o ad altre variabili classiche risultano di fatto imprevedibili. Tipicamente i cambi tra bitcoin e le principali valute vengono riportati con l'indicazione della differenza della quotazione rispetto all'ora precedente. Nel tweet di BitcoinPrice qui sotto si può valutare meglio la dimensione delle oscillazioni.
Sono sicuri?
Le transazioni sono sicure, la piattaforma si è dimostrata molto resistente ai tentativi di 'forzatura'. La conservazione dei bitcoin offline è anch'essa sicura, al di là della possibilità di perdere il dispositivo in cui sono depositati. La sicurezza garantita dalla piattaforma e dal suo sistema di crittografia viene meno però quando ci si affida a gestori online dei portafogli. In più di un caso questi depositi online sono stati violati.
Sono legali?
I pagamenti tramite bitcoin sono accettati in molti Paesi, nonostante la legislazione a riguardo sia in molti di essi ancora spuria o addirittura assente. Alcuni Paesi ne riconoscono lo status di valuta e permettono i cambi con altre valute; altri stanno pensando a come tassare la nuova valuta, in altri ancora, invece, non c'è riconoscimento ufficiale da parte della banche che però non interferiscono con le transazioni tra privati. I più proibizionisti di tutti sono l'Islanda, il Vietnam, la Bolivia, l'Ecuador e il Kyrgyzistan, dove i bitcoin non possono essere usati. Da segnalare il fatto che più di una banca e più di uno Stato, come ad esempio la Svezia, stanno lavorando per allestire una piattaforma di pagamenti (non di conio della valuta) che utilizza il meccanismo per le transazioni di bitcoin, i cui oggettivi benefici in termini di efficienza e sicurezza non sono sfuggiti agli esperti.
Chi l'ha inventato?
Satoshi Nakamoto. Questo è lo pseudonimo utilizzato da chi ha ideato bitcoin e, nonostante numerosi tentativi di identificazione e una confessione, il mistero ancora avvolge l'identità dell'inventore, o degli inventori. A dispetto di tutti i metodi oggi resi possibili dalle tecnologie per risalire alle operazioni avvenute in rete, nessuno è riuscito ad associare allo pseudonimo un volto. L'imprenditore australiano Craig Wright ha dichiarato nel 2015 di essere Satoshi Nakamoto, ma non ne ha mai dato pubblica prova, quindi la comunità di sviluppatori e di appassionati non gli crede. Chiunque sia Satoshi Nakamoto, deve avere competenze di altissimo livello in crittografia, logica, informatica e monetica.