Imu e Tasi, entro il 16 giugno la prima rata. Ecco quanto si paga

Economia
Gli uffici comunali milanesi di Via Larga (Fotogramma)

Si avvicina la prima scadenza per il pagamento dei due tributi imposti su fabbricati e terreni: ecco come orientarsi nei maggiori comuni italiani

Entro il 16 giugno i cittadini saranno chiamati a pagare, nei casi previsti dalla legge, la prima rata della Tassa sui servizi indivisibili (Tasi) e dell'Imposta municipale unica (Imu): entrambi i tributi vengono applicati ai possessori e detentori di fabbricati e terreni. La Tasi è una tassa cui corrispondono servizi municipali come l'illuminazione stradale o la cura delle aree verdi, mentre l'Imu è più semplicemente una forma di prelievo fiscale di tipo patrimoniale. Ecco chi deve pagare, con quali scadenze, e come si calcolano gli importi per le maggiori città italiane.

Esenzione per la prima casa

Esattamente come l'anno scorso, anche nel 2017 i proprietari di un immobile adibito a prima casa non saranno chiamati a pagare né Imu né Tasi. Restano in piedi, allo stesso tempo, le medesime eccezioni: pagheranno, dunque, i possessori di residenze di lusso come “Appartamenti signorili” (categoria catastale A/1), “Ville” (A/8) e “Castelli o palazzi di eminenti pregi artistici o storici” (A/9), anche nei casi in cui esse siano prime case. Per quanto riguarda la Tasi è opportuno precisare che anche gli inquilini che non abbiano preso residenza nell'abitazione in affitto saranno tenuti a pagare una quota della tassa compresa fra il 10% e il 30% (le regole variano a seconda del Comune). Altra eccezione di rilievo riguarda l'esenzione Imu per la casa assegnata al coniuge in seguito a separazione.

La prima rata Imu e Tasi

Entro il 16 giugno sarà necessario pagare la prima porzione di Imu e Tasi, in una quota pari al 50%. La seconda rata del pagamento andrà saldata, invece, entro il 18 dicembre 2017. In alternativa è possibile procedere al pagamento dei tributi in un'unica soluzione, sempre entro il 16 giugno.

Il calcolo del pagamento

Invariate rispetto all'anno scorso anche le aliquote: i Comuni, tuttavia, avranno la facoltà di ridurle (ma non di aumentarle) rispetto al 2016. Gli importi dovuti per il pagamento di Imu e Tasi sono entrambi fondati sulla rendita catastale di immobili e terreni (rivalutata del 5%), sulla base di specifiche aliquote e di coefficienti di calcolo predeterminati per ogni categoria catastale (una villa paga, in proporzione, più di un negozio, ad esempio). Per venire incontro al cittadino, che potrebbe facilmente fare confusione nei calcoli, numerosi Comuni hanno offerto la possibilità di computare telematicamente le cifre dovute. Avendo in mano categoria e rendita catastale è possibile risalire agevolmente ai valori corretti. Per accedere ai portali di calcolo dei maggiori centri italiani, si può andare sul sito dei comuni di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova e Bologna.

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