Previsioni economiche Ue: Italia ultima per crescita 2017-2018

Economia
Foto d'archivio (Getty Images)

Secondo le stime dell Commissione europea, nonostante una "modesta ripresa", il nostro è il Paese che cresce meno di tutti. Incertezza politica e banche i fattori che pesano di più sul Pil. Bce: disoccupazione giovanile italiana particolarmente alta

L'Italia resta maglia nera in Europa per la crescita, sia nel 2017 che nel 2018. Lo dicono le nuove previsioni economiche Ue di primavera: il nostro è il Paese europeo che cresce meno di tutti. "Da 0,9% quest'anno passa a 1,1% l'anno prossimo", perché "persistono le fragilità strutturali che conosciamo", ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici presentando le nuove stime che confermano quelle di febbraio, quando già l'Italia era in ultima posizione. Questo nonostante nel Paese continui una "modesta ripresa" e la Commissione abbia lasciato invariate le stime di crescita invernali.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="en" dir="ltr">Growth map 2017: Poland 3.5%; Spain 2.8%; Netherlands 2.1%; UK 1.8%; Germany 1.6%; France 1.4%; Italy 0.9% <a href="https://twitter.com/hashtag/ECforecast?src=hash">#ECforecast</a> <a href="https://twitter.com/EU_Commission">@EU_Commission</a> <a href="https://t.co/CMgc11ki2H">pic.twitter.com/CMgc11ki2H</a></p>&mdash; Pierre Moscovici (@pierremoscovici) <a href="https://twitter.com/pierremoscovici/status/862584019703267328">May 11, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

Incertezza politica e banche pesano su pil italiano

Le prospettive al ribasso della crescita italiana sono date soprattutto dall’”incertezza politica e il lento aggiustamento nel settore bancario”. Ma Bruxelles rileva anche che, dall'altra parte, "l'elevata fiducia nella manifattura potrebbe implicare una domanda esterna più forte di quella data dalle previsioni".

Deficit italiano in calo a 2,2 nel 2017

La Commissione Ue ha rivisto al ribasso le stime sul deficit italiano che scende grazie alla manovra-bis al 2,2% quest'anno e al 2,3% nel 2018. "Le misure aggiuntive prese ad aprile, soprattutto per aumentare la riscossione delle tasse, manterranno stabile il carico fiscale nonostante la riduzione della tassazione per le imprese dal 27,5% al 24%,", scrive Bruxelles. In "leggero deterioramento" il deficit strutturale.

Il debito italiano aumenta ancora

Bruxelles fa sapere anche che ci sarà un "leggero aumento" del debito italiano nel 2017 che salirà al 133,1% dal 132,6% del 2016. Questo è "dovuto anche alle risorse aggiuntive stanziate per il sostegno pubblico al settore bancario e agli investitori retail". Per la Commissione Ue, però, il debito scenderà al 132,5% nel 2018. 

Ue con “crescita salda”, Pil a +1,7% nel 2017

L’Europa sembra crescere più dell’America, con un +0,7% del Pil messo a segno nel primo trimestre del 2017. Una "crescita salda" che continuerà con un "ritmo stabile", con un Pil rivisto al rialzo per l'eurozona all'1,7% per il 2017 e invariato all'1,8% per il 2018. L'incertezza che pesa sull'economia europea "dopo le elezioni in Olanda e in Francia, dovrebbe continuare a diminuire nei mesi a venire, all'avvicinarsi della conclusione dell'impressionante ciclo elettorale in Europa”, ha poi spiegato Moscovici, anche in vista delle elezioni tedesche di settembre. 

Calo della disoccupazione da record nell’Eurozona

Continua a scendere la disoccupazione, che nell'eurozona dopo il calo a 9,4% del 2017 arriverà all'8,9% nel 2018. È il livello più basso dal 2009. Stesso trend per l'Ue a 28: dopo la discesa all'8% quest'anno, il prossimo sarà record da fine 2008 con 7,7%. Da sottolineare però che, nonostante il calo complessivo, la disoccupazione "resta alta in molti Paesi". 

Bce: disoccupazione giovanile alta in Italia, Grecia e Spagna

Anche se la disoccupazione cala nell’Ue, ci sono ancora alcuni Paesi dove quelle giovanile è troppo alta. “La disoccupazione giovanile nell'area dell'euro è ancora al di sopra dei livelli precedenti alla crisi" ed è "particolarmente alta in Grecia, Spagna e Italia, a seguito di forti aumenti registrati durante la crisi”. A scriverlo è la Banca centrale europea, nel suo bollettino economico. "In Francia e in Italia le misure più ampie del sottoutilizzo di manodopera hanno seguitato ad aumentare per tutta la durata della ripresa", mentre in Spagna e altri Paesi "hanno registrato alcune recenti contrazioni, mantenendosi comunque ben al di sopra delle stime pre-crisi".

 

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