Istituti di credito europei sotto esame per verificare la loro tenuta in condizioni economiche particolarmente difficili. Delle nostre banche va male solo il Monte dei Paschi. Che però vara un piano di salvataggio e una ricapitalizzazione da 5 miliardi
“E’ un sistema in miglioramento, nel complesso, ma c'è ancora del lavoro da fare". E’ questa la sintesi del numero uno dell’autorità bancaria europea Andrea Enria, degli stress test condotti sulle 51 banche più importanti del continente di fronte a condizioni economiche particolarmente difficili, per scoprire quali possano essere i punti deboli del sistema finanziario.
Benche 4 banche italiane su 5, male Mps - Soddifacente, secondo Bankitalia, il risultato di 4 delle 5 italiane sotto esame: Intesa San paolo, Unicredit, Ubi Banca e il Banco Popolare. Molto debole, invece, il risultato del Monte dei Paschi di Siena. Rocca Salimbeni, nel caso di estrema contrazione dell’economia europea mostra dei numeri in grave deficit, tanto da risultare addirittura la peggiore del lotto degli esaminati.
Varato il piano di salvataggio Mps - Per ovviare a questo rilievo, peraltro ampiamente atteso dalla comunità finanziaria, il CDA di Rocca Salimbeni oggi ha varato un piano di salvataggio che prevede la raccolta di 9,2 miliardi di euro dalla cessione dei crediti in sofferenza che oggi gravano sui bilanci della banca. A far parte di questa operazione ci sarà anche il Fondo atlante, che garantirà finanziamenti superiori al miliardo e mezzo di euro.
Per la banca toscana aumento di capitale - Accanto a questa operazione la banca senese ha annunciato un’iniezione di nuovi capitali per 5 miliardi. A garantire questa operazione un consorzio di grandi banche coordinato da Mediobanca e Jp Morgan che ha alle spalle altri 6 grandi istituti internazionali e ha già ottenuto il via libera da parte della Bce. Grande soddisfazione per questa soluzione è stata comunicata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che vede la giudica uno strumento utile per permettere alla banca di aumentare il sostegno all'economia reale attraverso l'erogazione di credito a famiglie e imprese.