Disoccupazione ai minimi dal 2012, ma l'Italia resta in deflazione

Economia

L'Istat diffonde i dati su lavoro e andamento dei prezzi. Scende anche il tasso dei giovani senza lavoro, pari al 36,7%, in calo di 1,5 punti percentuali rispetto al  mese precedente

Notizie contrastani arrivano dal fronte dell'economia. Se infatti la disoccupazione scende in Italia al 11,4%, il minimo dal dicembre 2012, sempre secondo i dati dell'istat il nostro Paese è ancora in deflazione, con un calo dello 0,4% rispetto all'anno scorso.

Disoccupazione ai minimi dal 2012
- A marzo quindi il tasso di disoccupazione, rende noto l’Istat, scende  all'11,4% con un calo di 0,3 punti percentuali rispetto al mese di febbraio. In termini assoluti, la stima del numero dei disoccupati registra una diminuzione del 2,1%, pari a -63 mila. A marzo tornano a crescere gli occupati con 90.000 persone al lavoro in più rispetto a febbraio e 263 mila in più rispetto a marzo 2015.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Tasso di <a href="https://twitter.com/hashtag/disoccupazione?src=hash">#disoccupazione</a> all’11,4% a marzo, in calo di 0,3 punti percentuali su mese <a href="https://t.co/60w5bfuxbI">https://t.co/60w5bfuxbI</a></p>&mdash; Istat (@istat_it) <a href="https://twitter.com/istat_it/status/725963003213041664">29 aprile 2016</a></blockquote>

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Ai minimi dal 2012 anche la disoccupazione giovanile - Cala, ai minimi da dicembre 2012, anche il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli  attivi, che è pari al 36,7%, in calo di 1,5 punti percentuali rispetto al  mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione giovanile sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,3% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza è in calo (-0,5 punti  percentuali) rispetto a febbraio. 

 


<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Ad aprile, secondo stime preliminari, ancora in calo i prezzi al consumo: -0,4% su anno (a marzo era -0,2%) <a href="https://t.co/1ftOQTQ5sc">https://t.co/1ftOQTQ5sc</a></p>&mdash; Istat (@istat_it) <a href="https://twitter.com/istat_it/status/725975665686777856">29 aprile 2016</a></blockquote>
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Permante la deflazione - Sempre l'Istat informa però che il Paese permane ancora in regime di deflazione. Ad Aprile i prezzi sono calati dello 0,4% rispetto all'anno scorso, anche se l'istituto di statistica segnala una variazione nulla dei prezzi rispetto al mese scorso. A marzo il calo annuale era stato dello 0,2%. Secondo l'Istat la maggiore flessione tendenziale dell'indice generale è principalmente da attribuire all'accentuarsi del calo dei prezzi degli energetici regolamentati (-4,7%, da -2,7% del mese precedente).  Al netto dei soli beni energetici - segnala l'Istat -  l'inflazione ad aprile, pur indebolendosi, rimane in territorio positivo (+0,3%, era +0,4% il mese precedente), cosi' come al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, scende a +0,5% (da +0,6% di marzo). La deflazione, comunica inoltre l'Eurostat, colpisce tutti i paesi dell'Eurozona, dove è pari allo 0,2%. Un calo rispetto al mese di marzo, quando l'inflazione era stata nulla.

 

 

 

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