Svimez: Pil torna a salire dopo 7 anni, ma Sud è sempre più povero

Economia
Una delle tabelle del Rapporto Svimez
svimez

Secondo il Rapporto sull'economia del Mezzogiorno, il prodotto interno lordo italiano nel 2015 dovrebbe aumentare dello 0,8%: +1% nel Centro-Nord e +0,1% nelle regioni meridionali. In crescita al Sud anche gli occupati nel II trimestre dell'anno. Ma "il 62% dei cittadini guadagna al massimo il 40% del reddito medio"

Nel 2015 il Pil italiano “dovrebbe crescere dello 0,8%, risultato del +1% del Centro-Nord e del timidissimo +0,1% del Sud. Se confermata, si tratta della prima variazione positiva di prodotto del Sud da sette anni a questa parte”. Sono queste le stime di Svimez, che spiega come la crescita sia trainata dall'andamento positivo dei consumi. Il Rapporto rivela, però, che il Mezzogiorno è “sempre più povero: il 62% dei cittadini guadagna al massimo il 40% del reddito medio”.

Andamento positivo dei consumi -
L’andamento positivo dei consumi nel 2015, continua Svimez, è stimato in +0,9% al Centro-Nord e +0,1% al Sud. Secondo il Rapporto 2015 sull’economia del Mezzogiorno, la crescita si rafforza anche nel 2016: “Il Pil italiano dovrebbe aumentare del +1,3% a sintesi di un +1,5% del Centro-Nord e di un +0,7% del Sud”. A concorrere positivamente, anche in questo caso, sarà l'andamento dei consumi finali, stimato "in +1,3% al Centro-Nord e +0,8% al Sud”.

Nel 2016 su anche investimenti fissi lordi -
Nel 2016 dovrebbero crescere anche gli investimenti fissi lordi: “+2% il dato nazionale, quale risultato del +2,5% del Centro-Nord e dello 0,5% del Sud". Se confermato, sottolinea Svimez, “anche in questo caso si interromperebbe la spirale negativa dell'andamento degli investimenti fissi lordi al Sud iniziata nel 2007. Nel 2015, infatti, gli investimenti fissi lordi restano divergenti: +1,5% al Centro-Nord e -1% al Sud (“anche per effetto della contrazione degli investimenti pubblici, -3%”). Dal 2008 al 2014 sono crollati del 38% al Sud e del 27% nel Centro-Nord.

Crescono gli occupati –
Sul fronte occupazionale, dice ancora Svimez, “sembra essersi determinata una decisa inversione di tendenza sul mercato del lavoro, che riguarda anche il Mezzogiorno”: nel II trimestre del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, "gli occupati crescono al Sud di 120 mila unità (+2,1%) e di 60 mila unità nel Centro-Nord (+0,4%)". Nel 2016, poi, “si prevede un aumento nazionale del +0,8%: +0,9% al Centro-Nord e +0,6% al Sud". La ripresa, spiega Svimez, “riguarda tutte le regioni tranne la Calabria e interessa essenzialmente i settori agricolo e terziario”.
Il tasso di disoccupazione, si legge ancora nel Rapporto, nel II trimestre del 2015 "flette leggermente scendendo a livello nazionale al 12,1%: la riduzione riguarda esclusivamente le regioni del Centro-Nord (-0,2 punti), mentre al Mezzogiorno resta al 20,2%”.

“Sud sempre più povero” –
Nonostante qualche segnale positivo, tuttavia, secondo Svimez il “Sud è sempre più povero: il 62% (dei cittadini, ndr) guadagna al massimo il 40% del reddito medio”. E ancora: "Per effetto della crisi la povertà assoluta in Italia negli ultimi anni è più che raddoppiata, sia al Sud che nel Centro-Nord: dal 2005 al 2008 i poveri assoluti non raggiungevano i 2 milioni, nel 2013-2014 si sono superati i 4". In particolare, spiega il Rapporto, “la povertà assoluta sul totale della popolazione è passata dal 2008 al 2013 dal 2,7% al 5,6% nel Centro-Nord e dal 5,2% al 10,6% al Sud". Nel 2014 la povertà assoluta "ha smesso di crescere nel Centro-Nord ed è leggermente diminuita nel Mezzogiorno".

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