Apple e gli altri, la sfida del telefono in leasing. FAQ

Economia

Raffaele Mastrolonardo

La presentazione di iPhone Upgrade Program - Getty Images
Apple_Upgrade_Getty

Prima la Mela e ora, a quanto pare, anche Samsung, sono pronte a offrire i nuovi smartphone in abbonamento scavalcando così gli operatori. Come cambia il mercato della telefonia mobile con queste mosse?

Tra i big la prima a muoversi su questa strada è stata Apple. Ora, a quanto pare, anche Samsung ha deciso di seguire il rivale. Il colosso coreano, secondo Forbes, starebbe pensando a un programma che permetterà ai consumatori di acquistare i suoi smartphone della serie Galaxy in leasing. Ovvero, come nel caso dell'azienda di Cupertino, gli utenti potranno ottenere i dispositivi di punta della casa pagando rate mensili e acquisendo il diritto a passare ad un nuovo modello dopo un tot di tempo. Ma come funzionano questi programmi, perché i grandi del settore li lanciano ora e che conseguenze avranno sull'ecosistema del mercato della telefonia mobile? Ecco alcune risposte a queste domande. 

 

Che cosa è iPhone Upgrade Program?

Lo scorso 9 settembre, durante la presentazione dei nuovi iPhone 6S e 6S Plus, Apple ha annunciato anche l'iPhone Upgrade Program. Il programma, per ora disponibile solo negli Stati Uniti, offre la possibilità agli utenti acquistare uno smartphone Apple direttamente negli Apple Store attraverso 24 rate mensili che partono da 32 dollari. Il meccanismo, inoltre, permette all'utente di aggiornare il dispositivo, con un nuovo modello, ogni 12 mesi. Quando questo accade, il contratto riparte da zero e dunque per altri 24 mesi. Nel prezzo sono compresi anche garanzia e supporto Apple. 

 

Perché è una novità?

Fino ad ora i meccanismi principali per avere un iPhone (o uno smartphone di fascia equivalente) sono stati due. Il primo consiste nell'acquisto del solo dispositivo a costo pieno indipendentemente dall'operatore scelto. Il secondo prevede l'acquisto del dispositivo ad un prezzo scontato attraverso un operatore telefonico al quale però ci si lega con un abbonamento per un periodo determinato (18 o 24 mesi, di solito). Ora Apple (e presto Samsung) offrono una terza possibilità: “abbonarsi”, e quindi legarsi, direttamente al produttore in cambio di assistenza e possibilità di avere sempre in tasca l'ultimo modello. La scelta del carrier telefonico a cui affidarsi per voce e dati resta libera. 

 

Iphone Upgrade Program conviene al cuonsumatore?

Il dibattito è aperto. E la risposta generale è: dipende. Il meccanismo proposto da Apple comporta una spesa minima per l'utente americano di 384 dollari all'anno. Come è stato notato, si tratta di una cifra che può essere conveniente per chi cambia spesso smartphone. Per coloro che non hanno problemi a tenersi un modello per due anni potrebbe non essere così vantaggioso economicamente. Senza contare che, in risposta alla mossa di Apple, anche gli operatori telefonici stanno aggiornando le proprie offerte.  

 

Perché proprio ora?

Il mercato della telefonia mobile è in evoluzione. Negli Stati Uniti alcuni operatori come T-Mobile e Verizon (il più grande operatore wireless americano) hanno annunciato che non offriranno più i tradizionali contratti di 24 mesi con acquisto sovvenzionato del dispositivo ai nuovi clienti. In questa situazione fluida, Apple ha deciso che era il momento di passare all'azione e alcuni osservatori sostengono che è stata in qualche modo costretta alla mossa.

 

Quali vantaggi Apple e gli altri pensano di avere da simili programmi?

Detto che la mossa, almeno in parte, è una reazione all'evoluzione del mercato, il primo vantaggio per Apple & C. è la fidelizzazione del cliente. Attraverso simili programmi l'utente può legarsi al marchio e al dispositivo indefinitamente senza passare attraverso terzi. Un altro aspetto positivo per il produttore è accelerare i tempi di ricambio dei gadget: ogni 12 mesi invece che, tipicamente, ogni 24. Come hanno notato alcuni analisti, un meccanismo di questo tipo consente inoltre all'azienda di gestire meglio e in prima persona il mercato dell'usato. Nel complesso, aziende come Apple e Samsung si assicurano una gestione diretta completa di tutto il ciclo di vendita e di uso del dispositivo senza intermediari. Secondo Kevin Smithen, analista di Macquarie Securities, l'Upgrade Program potrebbe incrementare le vendite di iPhone, che resta il prodotto pesa di più sul fatturato dell'azienda di Cupertino, di 5-7 milioni di unità all'anno. 

 

Che effetto avranno questi programmi sul mercato della telefonia?

Con l'ìPhone Upgrade Program e meccanismi analoghi i produttori, di fatto, chiedono agli utenti di saltare l'intermediazione dell'operatore telefonico che, fino ad ora, era stato in molti casi una sorta di “agente di vendita” dei nuovi gadget. Al momento, i carrier hanno reagito all'annuncio introducendo dei loro programmi di leasing a prezzi più bassi sul mercato americano. Un nuovo piano di T-Mobile, per esempio, offre un iPhone 6S da 16 Gb per 5 o 10 dollari al mese. Dopo 18 mesi di contratto gli utenti sono liberi di acquistare il dispositivo. Anche Verizon ha annunciato meccanismi attraverso cui gli utenti possono entrare in possesso dei nuovi modelli del gadget Apple appena escono. Insomma, il mercato è in trasformazione. 

 

Quindi stiamo assistendo ad un mutamento nelle relazioni tra produttori e operatori?

Sì, anche se il risultato finale di questa evoluzione al momento non è chiaro. Secondo qualche analisi soggetti come Apple, Google ma anche il produttore cinese Xiaomi, stanno cercando di “rafforzare le proprie sorgenti di entrare a spese degli operatori telefonici”. Meccanismi tipo  ìPhone Upgrade Program sono solo uno degli strumenti di questa evoluzione. Xiaomi, per esempio, ha recentemente annunciato il varo di due piani wireless prepagati, che di fatto, lo trasformano in un operatore virtuale in concorrenza con i carrier cinesi. La scorsa primavera, la stessa Google ha annunciato Project FI, progetto che, seppure lanciato in partnership con alcuni operatori telefonici, in prospettiva potrebbe metterlo in concorrenza con questi. 

 

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