Secondo i documenti ottenuti da un blog americano, le due start-up perdono entrambe centinaia di milioni di dollari all'anno. Nonostante la grande popolarità, la strada verso il profitto è ancora lunga
Valutazioni di mercato stratosferiche, ingenti investimenti e perdite notevoli. Una simile descrizione si attaglia a molte start-up tecnologiche che precorrono una traiettoria molto comune nella Silicon Valley: prima imporre la propria idea conquistando utenti e fette di mercato e poi pensare ai profitti. Anche se questo significa bilanci in rosso per molti anni. Tra le aziende che sembrano seguire alla lettera questo schema ci sono anche Uber e Snapchat, vale a dire due tra le società hi-tech più celebrate in circolazione. Secondo quanto rivelano alcuni documenti riservati resi pubblici nel mese di agosto (gli ultimi pochi giorni fa), entrambe le start-up sono infatti molto lontane dal pareggio di bilancio e, anzi, perderebbero centinaia di milioni di dollari l'anno.
I conti di Uber – Le proteste dei tassisti locali e le cause per concorrenza sleale non hanno arrestato l'avanzata in tutto il mondo di Uber, il servizio di trasporti alternativo che permette di prenotare un taxi attraverso un'app sullo smartphone. Ma questa espansione, secondo i documenti resi noti dal blog Gawker, non è indolore. Nei primi due trimestri del 2014 l'azienda avrebbe perso oltre 158 milioni di dollari, di cui 106,8 solo nel secondo quarto dell'anno. Queste cifre si sommerebbero ai passivi accumulati nel 2012 e nel 2013 quando Uber avrebbe chiuso i bilanci, riporta Gawker, rispettivamente con 20,4 e 56,6 milioni di perdite. Tanti soldi che però non preoccupano più di tanto il management che ha risposto al blog con sarcasmo notando come i conti in rosso siano lo standard per le start-up e dunque una non-notizia. L'importante, dicono i responsabili dell'azienda, è la crescita, che procede spedita. Gli stessi documenti mostrano infatti come la società di taxi alternativi – che è valutata 50 miliardi di dollari - stia progredendo velocemente dal punto di vista dei fatturati. E' passata dai 16,1 milioni di dollari del 2012 ai 104 del 2013, fino ai 102 milioni della prima metà del 2014. Insomma, cosa che farà piacere agli investitori, le entrate aumentano con regolarità.
Messaggi e soldi - La stessa cosa, per ora, non si può dire di Snapchat, l'app che è diventata famosa per avere popolarizzato per prima i messaggi che si autodistruggono dopo la lettura. Nel 2013 l'azienda ha rifiutato un'offerta di 3 miliardi di dollari da parte di Facebook, due anni più tardi, quando è valutata circa 16 miliardi, sembra ancora lontana dall'aver trovato un modello di business affidabile. Questo è quanto raccontano alcuni documenti pubblicati sempre da Gawker che mostrano come tra gennaio e novembre 2014 la start-up avrebbe accumulato perdite per 128,4 milioni di dollari. In più, a differenza di quanto accade per Uber, le entrate apparentemente languono: solo 3,1 milioni di dollari. Va notato però che l'azienda ha iniziato ad introdurre la pubblicità sul proprio servizio solo da metà ottobre dello scorso anno e dunque eventuali introiti derivanti dalle inserzioni restano in gran parte fuori dai conti mostrati da Gawker. Nonostante questo, i dubbi sulla capacità dell'app di messaggistica di generare profitti restano (anche se c'è chi ricorda che preoccupazioni simili circondavano Facebook). Nel frattempo Snapchat si può consolare con la palma di start-up più efficiente: nessuno fa meglio quanto a rapporto tra valutazione di mercato e dipendenti.