Lavoro, crescono i contratti a tempo indeterminato

Economia
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Secondo i dati forniti dal Ministero del Lavoro nei primi sette mesi del 2015 i posti di lavoro fissi creati sono il 30% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I posti persi invece sono aumentati del 4,9%

Sono in crescita, secondo i dati diffusi dal ministero del Lavoro, i contratti a tempo indeterminato. Nei primi sette mesi del 2015, infatti, il numero di nuovi contratti a tempo indeterminato è aumentato del 30,5% rispetto allo stesso periodo del 2014 (da 830.788 a 1.084.461), mentre le cessazioni sono salite solo del 4,9% (da 632.938 a 664.136). 

 

Un trend che ha frenato a luglio, dove sono 135.417 i contratti di lavoro in più, calcolati come saldo tra quelli attivati e quelli cessati, ma di questi solo 47 sono a tempo indeterminato. Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato sono state invece 27.328 (a luglio di un anno fa erano stati 21.429). A giugno il saldo dei nuovi contratti era stato più 61.098, con un saldo meno (-9.768) per quelli a tempo indeterminato. Le trasformazioni erano state 34.651. I dati del ministero mostrano che l'incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale di quelli attivati a luglio è cresciuta al 18% dal 13,9% di un anno prima; l'incidenza sul totale di quelli cessati è invece del 21,8% a fronte del 21% dello stesso periodo 2014. 

 

Il 7 marzo è entrato in vigore il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti previsto dal Jobs act, che non prevede la reintegra in caso di licenziamento economico. Dal primo gennaio, inoltre, le imprese che assumono in maniera stabile godono di sgravi contributivi fino a 8.000 euro annui per tre anni.

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