Grecia, Tsipras ai suoi: "Sì al piano o vado via". Scontri ad Atene

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(Getty images)
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Nella notte il Parlamento greco vota sulle riforme imposte da Bruxelles. Giovedì alle 10 la teleconferenza dell'Eurogruppo. Si dimette la vice ministra delle Finanze Nantia Valavani, ma il premier dovrebbe avere i numeri. Dopo le manifestazioni pacifiche, tensioni in piazza Syntagma

Tensione alta ad Atene. Dentro il Parlamento, dove si discute se accettare le misure imposte dall’Eurogruppo. E per strada, dove dopo le manifestazioni pacifiche è esplosa la rabbia degli estremisti. La decisione sulle prime riforme concordate con l’Ue deve arrivare nella notte. Giovedì alle 10 è prevista la teleconferenza dell’Eurogruppo per valutare l’esito del voto. Non dovrebbero esserci sorprese. Ma il governo di Tsipras vacilla: si è dimessa, infatti, la vice ministra delle Finanze Nantia Valavani. “L'accordo è insostenibile”, ha dichiarato prima di rimettere il suo mandato.

Le dimissioni della viceministra delle Finanze - Il premier greco, primo leader di un governo di estrema sinistra nella storia della Ue, lotta per rispettare l'impegno preso all'alba di lunedì scorso a Bruxelles e ha lanciato un vero e proprio aut aut ai ribelli di Syriza: votate il piano o me ne vado. Tra le prime riforme richieste ci sono quella dell’Iva, indipendenza dell'ufficio di statistica, “Fiscal Council” ed eliminazione delle baby pensioni. Tsipras può contare sull'appoggio degli ex oppositori: Nea Demokratia e Pasok, che hanno governato la Grecia per 40 anni, più i centristi di To Potami. Sono quelli che gli danno i numeri per far passare il testo, teoricamente. Mentre il “no” interno è cresciuto nel corso della giornata. La rivolta la guidano il mediatico ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, che martella in rete e in tv, il ministro dell'Energia Lafazanis, che parla da tre giorni di "umiliazione", la presidente del Parlamento Zoe Konstantopoulou, che ha provato a fare ostruzionismo.

Le manifestazioni e gli scontri - Anche fuori dal Parlamento cresce il fronte del “no”. Cortei, serrata delle farmacie, sciopero dei dipendenti pubblici. Poi la manifestazione pacifica in piazza Syntagma. Fino agli scontri. Una bomba carta esplode intorno alle 21.10. Gli anarchici e i black bloc tirano anche bombe molotov. Dopo la prima esplosione volano i lacrimogeni della polizia e la piazza si svuota. Cordoni di poliziotti si schierano. Poi la situazione si tranquillizza e la tensione torna sotto controllo. In attesa dell’esito del voto.

Fmi boccia intesa - Intanto, il vicepresidente della Commissione Ue avverte della presenza di nodi politici sul prestito ponte. E il Fondo Monetario Internazionale potrebbe non aderire al piano di salvataggio: “Debito alle stelle, gli obiettivi sull'avanzo primario sono irraggiungibili”.


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