Amazon, dai libri alle babysitter: arriva "Home Services"

Economia

Nicola Bruno

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Il colosso di Jeff Bezos ha lanciato una nuova sezione online dove acquistare i servizi di elettricisti, idraulici e altre figure. Per ora disponibile solo negli Stati Uniti, promette di portare trasparenza e velocità nella cosiddetta “on-demand economy”

Un imbianchino o un elettricista per un lavoro da fare in casa. Ma anche un meccanico per cambiare l’olio dell’auto oppure un informatico per installare l’anti-virus sul computer. O, ancora, una babysitter per uscire una sera a cena con il proprio partner e un madrelingua per una lezione di spagnolo a domicilio. Sono alcuni dei servizi che i clienti statunitensi di Amazon da qualche giorno possono trovare sul sito del gigante dell’e-commerce.
La nuova sezione si chiama Home Services e permette di comparare velocemente i costi di diversi tecnici e professionisti che si trovano nella propria area, in modo da essere sicuri di ottenere il miglior servizio al prezzo più vantaggioso. Il tutto avviene sempre all’interno dello shop di Amazon, per cui, magari, dopo aver comprato un paio di ruote nuove per l’auto o una nuova stampante, si può anche “ordinare” il tecnico che viene a installarle.


Secondo i dati presenti in questa infografica realizzata da Amazon, più di 85 milioni di clienti statunitensi acquistano prodotti che richiedono un qualche servizio professionale. E il colosso di Jeff Bezos è già pronto a rispondere a questo bisogno offrendo più di 700 figure, che vanno dal più tradizionale idraulico al più insolito pastore di capre.
Ecco quali sono i “top professional” già attivi nelle principali città statunitensi.


Velocità e trasparenza - Nel classico stile di Amazon, Home Services pone una forte enfasi sull’efficienza e la velocità: basta inserire il proprio codice di avviamento postale per visualizzare in meno di 60 secondi i preventivi di diversi tecnici, compararli tra di loro e prenotare un intervento. A tutto ciò si aggiunge, poi, anche la garanzia di qualità di Amazon che si preoccupa di verificare che ciascun professionista abbia una licenza, sia assicurato e riceva buoni feedback dai clienti.
Ovviamente, il colosso di Jeff Bezos trattiene una percentuale su ciascun servizio offerto. Fino ad ora non sono state diffuse cifre ufficiali, ma come ricorda la webzine The Verge, nel corso della fase di test (condotta a Seattle, New York, San Francisco e Los Angeles), Amazon ha applicato un 20% per i servizi standard, 15% per quelli personalizzati e 10% per quelli ricorrenti.

On-demand economy - Con l’arrivo di Amazon, si afferma ancora di più quel modello che The Economist ha definito “on-demand economy”. Il migliore esempio di questa tendenza è oggi rappresentato da Uber con i suoi (controversi) servizi di trasporto urbano. Ma sono molte altre le piattaforme di richiesta di servizi a domicilio già attive negli Stati Uniti, come TaskRabbit (che è uno dei partner di Amazon Home Devices), Homejoy e Handy (pulizie domestiche), Washio (ritiro e lavaggio degli abiti a domicilio). In Italia, ad esempio, di recente sono arrivati Helpling (pulizie a domicilio), “Le Cicogne” (baby-sitter on demand), LocalJob.it (per professionisti che vanno dall’elettricista al falegname, giardiniere e sarto - per ora attivo solo a Bologna e Imola).

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