Draghi: ripresa si rafforza, inflazione crescerà a fine anno

Economia

Tra i fattori favorevoli per la crescita, secondo il presidente della Bce, la caduta del prezzo del petrolio, il rilancio della domanda esterna e il deprezzamento dell'euro. Nell'ambito del Quantitative easing, comprati 26,3 mld di euro in titoli di Stato

"La crescita sta guadagnando slancio. La base per la ripresa economica nella zona euro si è chiaramente rafforzata, ciò è dovuto alla caduta del prezzo del petrolio, alla ripresa della domanda esterna e al deprezzamento dell'euro". Si mostra ottimista il presidente della Bce Mario Draghi nella sua audizione al Parlamento europeo.
A proposito dell'inflazione, secondo Draghi, "resterà molto bassa o negativa nei mesi a venire perché la caduta dei prezzi del petrolio continuerà a influenzare i dati fino a fine anno, ma il tasso ricomincerà ad aumentare gradualmente a fine anno".

Comprati 26,3 mld di titoli al 20 marzo
- Riguardo al programma di Quantitative easing messo in piedi dalla Bce, Draghi ha reso noto che "al 20 marzo 2015 la Bce aveva comprato 26,3 miliardi di euro in titoli di Stato nell'ambito del quantitative easing" e ha avvisato: "I risultati positivi del nostro programma di acquisto non devono distrarre altri dal dare il loro contributo". Servono "politiche di bilancio per sostenere la ripresa, assicurando la sostenibilità del debito, la piena e coerente attuazione del Patto di stabilità, chiave per la fiducia, e le riforme strutturali".

Grecia esposta con la Bce per 104 mld - Draghi è intervenuto anche sulla Grecia, chiarendo che l'esposizione della Bce nei confronti di Atene è pari a 104 miliardi, pari al 60% del Pil greco e oltre il doppio rispetto allo scorso dicembre quando era di 50 miliardi. Ma ha rassicurato: "In generale la situazione della Grecia è migliore rispetto all'epoca della prima crisi, adesso non c'è un rischio sistemico".

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