Ocse: Italia verso la ripresa, Pil +1,3% nel 2016

Economia

Secondo il rapporto sul nostro Paese "l'ambizioso programma di riforme", se attuato, potrebbe "determinare un incremento del Prodotto interno lordo pari al 6% nei prossimi 10 anni". Padoan: "Direzione che abbiamo preso è giusta"

Per il prodotto interno lordo italiano si prospetta quest'anno una crescita modesta ma a ritmo lievemente meno pigro rispetto alle proiezioni precedenti, destinata a ulteriore consolidamento nel corso del 2016 grazie un piano di riforme "ambizioso e di ampio respiro".

Pil +1,3% nel 2016 - E’ quanto sostiene l’Ocse nel suo rapporto sull’Italia in cui stima una crescita del nostro prodotto interno lordo dello 0,4% nel 2015, per accelerare nel 2016 all'1,3%. Rispetto all'Economic Outlook pubblicato a fine novembre, l'Ocse ritocca così al rialzo di due decimi la proiezione sulla crescita 2015 - 0,4% da 0,2% - e di tre quella sull'anno prossimo, che passa a 1,3 da 1,0%.
Il tasso di disoccupazione si attesta invece, nelle previsioni dell’Ocse al 12,3% quest'anno e all'11,8% il prossimo mentre i rapporto debito/Pil è stimato rispettivamente a 132,8% e 133,5%.

Da riforme possibile Pil + 6% in 10 anni
- Per l'Italia, sottolinea l’Ocse, "la priorità assoluta resta la riforma del mercato del lavoro, la cui eccessiva rigidità rappresenta un ostacolo alla creazione di posti di lavoro" "e “il programma di riforme ambizioso e di ampio respiro per stimolare la crescita”, se attuato, potrebbe “determinare un incremento del Pil pari al 6% nei prossimi 10 anni".



Gurria: "Molto è stato fatto, ma molto resta da fare" - "Renzi  - detto il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria nella conferenza stampa di presentazione del rapporto - ha scelto chiaramente un team efficace, nel 2014 si sono fatti grandi passi avanti sulle riforme, "molto è stato fatto ma molto resta da fare".

Padoan: "Direzione che abbiamo preso è giusta" - Il rapporto Ocse "ci dice che "la direzione è giusta e i risultati si vedranno e saranno positivi in termini di crescita, occupazione, stabilizzazione della finanza pubblica e abbattimento del debito" il commento del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Secondo Padoan infatti: "La riforma del mercato del lavoro produrrà "un beneficio gigantesco", con "più occupazione, ricchezza, e quindi più fiducia dei cittadini".

Poletti: "Entro giugno piena attuazione Jobs Act"
- Il ministro del Welfare Giuliano Poletti da parte sua si è detto certo che la riforma sarà pienamente in vigore entro giugno: "Entro il mese di giugno siamo certi che praticheremo la piena attuazione di questa legge".
Il prossimo Consiglio dei ministri varerà in via definitiva i primi due decreti attuativi del Jobs act sul contratto a tutele crescenti e gli ammortizzatori e il terzo sulla semplificazione contrattuale.

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