Istat: nel 2014 Pil in calo, nel 2015 uscita da recessione

Economia

Prodotto interno lordo ancora in calo (-0,3%), ma dal prossimo anno si torna a salire (+0,5%). A pesare però l'incertezza degli scenari internazionali. Gli effetti della manovra saranno positivi per quest'anno, ma nulli per il prossimo

Nel 2015 l'Italia uscirà dalla recessione. A sostenerlo è l'Istat, secondo cui l'anno prossimo, "la variazione del Pil tornerà debolmente positiva (+0,5%), chiudendo la lunga recessione del triennio precedente". L'Istituto di statistica avverte però che si tratterà di un'uscita "graduale".



Scenario di previsione incerto a causa di situazione internazionale - In una nota l'Istat ricorda come "a partire dal secondo trimestre del 2013, l'economia italiana è entrata in una fase di sostanziale stagnazione", spiegando che "le prospettive di breve termine risentiranno sia del deterioramento delle condizioni della domanda interna sia della minore espansione del commercio mondiale". La flessione del prodotto lordo secondo l'Istituto "proseguirà nei trimestri finali dell'anno in corso" (-0,3% in 2014), mentre, aggiunge, "nel biennio successivo, la graduale distensione dello scenario macroeconomico, insieme all'adozione di misure di sostegno dell'attività economica, supportano l'uscita graduale dell'economia italiana dalla fase recessiva". Tuttavia l'Istat sottolinea come "l'attuale scenario di previsione sia caratterizzato da elevati livelli di incertezza. Gli ampi margini di variabilità - evidenzia - sono legati all'evoluzione del commercio internazionale, alle condizioni di incertezza economica e politica che influenzano gli operatori economici nelle loro decisioni e all'efficacia dei recenti provvedimenti normativi contenuti nella Legge di Stabilità".

Spesa famiglie in aumento - Secondo l'Istat "in presenza di una dinamica eccezionalmente bassa dell'inflazione, il potere d'acquisto delle famiglie risulterà sostanzialmente invariato rispetto all'anno precedente". Ma ciononstate l'Istituto di statistica prevede, dopo tre anni di riduzione, per il 2014 un aumento della spesa delle famiglie dello 0,3% in termini realti. Aumento sostenuto da una riduzione della propensione al risparmio. Nel 2015 si prevede un ulteriore miglioramento dei consumi privati (+0,6%) che proseguirà anche nel 2016 (+0,8%) trainato dalla crescita del reddito disponibile e da un graduale aumento dell'occupazione, prosegue l'Istituto di Statistica.

Mercato del lavoro si stabilizzerà
- Proprio sul tema del lavoro, l'Istat rileva che "dopo un lungo periodo di flessione, il mercato del lavoro italiano mostra i primi segnali di stabilizzazione. L'occupazione continuerà comunque a contrarsi nel 2014 (-0,2% in termini di unità di lavoro rispetto al 2013)", con il tasso di disoccupazione che quest'anno raggiungerà il 12,5% per poi scenderà lievemente il prossimo anno, fermandosi al 12,4%, con un un "contenuto" aumento dell'occupazione (+0,2%).

Effetti manovra positivi nel 2014, nulli nel 2015 - Per quanto riguarda gli interventi del governo, secondo l'Istat, i provvedimenti adottati con la manovra avranno un "impatto netto marginalmente positivo nel 2014 ed un effetto cumulativo netto nullo nel biennio successivo" per il bilanciamento tra la spinta del bonus degli 80 euro e gli effetti negativi derivanti dalla clausola di salvaguardia, con l'eventuale aumento dell'Iva.

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