Lavoro, tutele crescenti e riordino dei contratti

Economia

Nuovi assunti senza reintegro dell'articolo 18, salario minimo esteso anche ai co.co.co, modifiche su controlli a distanza e mansioni: sono alcuni dei contenuti dell'emendamento del governo al Jobs act. LA SCHEDA

Riordino delle forme contrattuali e dei rapporti di lavoro, contratti a tempo indeterminato con tutele crescenti e senza il reintegro previsto dall'art.18, salario minimo esteso anche ai co.co.co, modifiche su controlli a distanza e mansioni. Sono le principali novità del disegno di legge delega sul lavoro, il Jobs act, contenute nell'emendamento presentato dal governo in commissione Lavoro del Senato. L'emendamento, concordato con il relatore, Maurizio Sacconi, verrà votato giovedì 18 settembre.
Alcuni temi impattano su alcuni articoli dello Statuto dei lavoratori, nell'ordine gli articoli 18, 13 e 4, che comunque non vengono mai esplicitamente citati nel testo. La scheda:

Contratto a tutele crescenti per i neoassunti - Per "le nuove assunzioni" viene previsto "il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio". Le tutele (ed il periodo) saranno graduate nei decreti delegati che seguiranno l'approvazione del ddl delega. Con questa formulazione, sostiene il relatore Maurizio Sacconi, la progressività della tutela non potrà che essere un indennizzo proporzionato all'anzianità di servizio, senza quindi il reintegro previsto dall'articolo 18 nei casi di licenziamenti illegittimi (resterebbe solo per quelli discriminatori).

Riordino forme contrattuali e rapporti di lavoro - Viene indicato l'obiettivo di arrivare ad un "Testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e - aggiunge l'emendamento - dei rapporti di lavoro". Obiettivo è sfoltire le decine di forme contrattuali e le norme.

Modifiche su controlli a distanza - Si introduce "una revisione" della disciplina dei controlli a distanza (vietati dall'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori con impianti audiovisivi o altre apparecchiature), aprendo all'utilizzo delle nuove tecnologie per la 'sorveglianza' ed il 'tele-lavoro', tutelando comunque "dignità e riservatezza" del lavoratore.

Mansioni flessibili - Revisione anche della disciplina delle mansioni (l'articolo 13 dello Statuto dei lavoratori prevede che il lavoratore "deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto"). In questo modo si va verso un utilizzo più 'flessibile' delle mansioni, "in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento", scrive il governo.

Salario minimo anche per co.co.co - L'introduzione, "eventualmente anche in via sperimentale, del compenso orario minimo" che il Jobs act già inizialmente prevedeva tra le deleghe al governo, applicabile ai lavoratori subordinati viene estesa ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. A dettagliarlo sarà il decreto delegato successivo.

Agenzia unica per ispezioni lavoro - Riordino anche dell'attività ispettiva, puntando alla "razionalizzazione e semplificazione" attraverso l'istituzione di "una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro", tramite l'integrazione "dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell'Inps e dell'Inail, prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle Asl e delle Arpa".

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