Nel 2014 è stato di 17.400 euro, mentre nel 1986 era pari a 17.200 euro. Inoltre per il presidente Sangalli “un ulteriore freno alla ripartenza dei consumi viene dall'aumento sensibile delle spese obbligate”. Si spende meno anche per i pasti
Dal 1992 ad oggi il reddito disponibile per abitante al netto delle spese obbligate è invece addirittura sceso del 23%, passando da 14.300 euro ai 10.900 di quest'anno.
Sangalli: aumento sensibile spese obbligate - Nell'attuale quadro di crisi, ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, "un ulteriore freno alla ripartenza dei consumi viene dall'aumento sensibile delle spese obbligate - abitazione, trasporti, spese mediche, assicurazioni - che ha raggiunto il 41% del totale della spesa delle famiglie" dal 32,3% del 1992. "L'economia italiana ha perso due decenni", sottolinea Mariano Bella, uno dei curatori della nota, spiegando che "rispetto al picco del 2007 le nostre tasche si sono svuotate di 2.600 euro".
Sangalli: "la ripresa è fragile, ampliare il bonus e tagliare le tasse" http://t.co/OQ8wr0ttrD
— Confcommercio (@Confcommercio) 10 Settembre 2014
Si risparmia sui pasti in casa e fuori - Nel corso dell'ultimo anno tutte le categorie e le funzioni di consumo sono state penalizzate e sottoposte a un'attenta revisione da parte delle famiglie. Le diminuzioni più sensibili hanno interessato i pasti in casa e fuori casa (-4,1%) e in particolare l'alimentazione domestica (-4,6%), i viaggi e le vacanze (-3,8%) e la cura di se' e la salute (-3,5%), al cui interno si è registrata la netta flessione della spesa per abbigliamento e calzature (-6,3%).
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