Con l'introduzione della Tasi, secondo Confartigianato, la pressione fiscale potrebbe aumentare ancora. Sulle compravendite pesa anche il caro-mutui: a maggio 2014 il tasso medio d'interesse si attesta al 3,07%, 36 punti base in più rispetto all'Eurozona
In Italia comprare casa con il mutuo costa più che nel resto d'Europa: a maggio 2014 il tasso medio d'interesse sui prestiti per acquisto di abitazioni si attesta al 3,07%, 36 punti base in più rispetto al 2,71% dell'Eurozona. Le più penalizzate le famiglie sarde: nell'isola il tasso medio di interesse arriva al 4,12% (a dicembre 2013).
In calo le concessioni di mutui - Lo afferma la Confartigianato rilevando che sul mercato immobiliare pesa il fisco: in 2 anni le tasse sono aumentate del 107,2%. Segnali di difficoltà arrivano dalla diminuzione dello stock di mutui per l'acquisto di abitazioni concessi alle famiglie italiane: a maggio 2014 l'ammontare complessivo è pari a 360,1 miliardi, in flessione dell'1,1% rispetto all'anno precedente.
Segno più solo in Trentino Alto Adige - Il calo maggiore si registra in Abruzzo (-4%), seguito da Basilicata (-3,4%) e Molise (-3,4%), mentre soltanto il Trentino Alto Adige mostra un aumento (+1%).
Il rapporto di Confartigianato mette in evidenza che, sul totale dei prestiti alle famiglie per acquisto di abitazione, l'80,7% si concentra nel Centro-Nord e il restante 19,3% nel Mezzogiorno. Tra le regioni che utilizzano il maggior volume di mutui è in testa la Lombardia, con il 24,5% del totale, seguita da Lazio (12,9%), Emilia Romagna e Veneto (entrambe 9,1%), Piemonte (7,8%) e Toscana (7,2%).
La Tasi potrebbe far salire ancora la tassazione - Ma a pesare sulla crisi del mercato immobiliare è anche la tassazione che tra il 2011 e il 2013, nel passaggio da Ici a Imu, è aumentata del 107,2%. E con l'introduzione della Tasi, avverte Confartigianato, le cose potrebbero peggiorare.
L'applicazione del nuovo tributo ad aliquota base farebbe crescere il prelievo fiscale del 12%, mentre se venisse applicata l'aliquota del 2,5 per mille la tassazione sull'abitazione principale aumenterebbe addirittura del 60% rispetto al 2013.
In calo il prezzo delle abitazioni - Qualche spiraglio di luce si intravede nell'andamento delle compravendite immobiliari che nel primo trimestre 2014, per la prima volta dopo 8 trimestri consecutivi di calo, sono cresciute dell'1,6% rispetto a marzo 2013. Nello stesso periodo, il prezzo delle abitazioni è diminuito del 5,3%.
In calo le concessioni di mutui - Lo afferma la Confartigianato rilevando che sul mercato immobiliare pesa il fisco: in 2 anni le tasse sono aumentate del 107,2%. Segnali di difficoltà arrivano dalla diminuzione dello stock di mutui per l'acquisto di abitazioni concessi alle famiglie italiane: a maggio 2014 l'ammontare complessivo è pari a 360,1 miliardi, in flessione dell'1,1% rispetto all'anno precedente.
Segno più solo in Trentino Alto Adige - Il calo maggiore si registra in Abruzzo (-4%), seguito da Basilicata (-3,4%) e Molise (-3,4%), mentre soltanto il Trentino Alto Adige mostra un aumento (+1%).
Il rapporto di Confartigianato mette in evidenza che, sul totale dei prestiti alle famiglie per acquisto di abitazione, l'80,7% si concentra nel Centro-Nord e il restante 19,3% nel Mezzogiorno. Tra le regioni che utilizzano il maggior volume di mutui è in testa la Lombardia, con il 24,5% del totale, seguita da Lazio (12,9%), Emilia Romagna e Veneto (entrambe 9,1%), Piemonte (7,8%) e Toscana (7,2%).
La Tasi potrebbe far salire ancora la tassazione - Ma a pesare sulla crisi del mercato immobiliare è anche la tassazione che tra il 2011 e il 2013, nel passaggio da Ici a Imu, è aumentata del 107,2%. E con l'introduzione della Tasi, avverte Confartigianato, le cose potrebbero peggiorare.
L'applicazione del nuovo tributo ad aliquota base farebbe crescere il prelievo fiscale del 12%, mentre se venisse applicata l'aliquota del 2,5 per mille la tassazione sull'abitazione principale aumenterebbe addirittura del 60% rispetto al 2013.
In calo il prezzo delle abitazioni - Qualche spiraglio di luce si intravede nell'andamento delle compravendite immobiliari che nel primo trimestre 2014, per la prima volta dopo 8 trimestri consecutivi di calo, sono cresciute dell'1,6% rispetto a marzo 2013. Nello stesso periodo, il prezzo delle abitazioni è diminuito del 5,3%.