Alitalia, Lupi: “Solo un marziano capirebbe i sindacati”

Economia

Il ministro dei Trasporti, a margine dell’assemblea di Ncd, critica le parti sociali in merito alle divisioni sulla rappresentanza per l’accordo tra la compagnia italiana ed Etihad. E avverte: “Non c’è un piano B. Intesa o 15 mila lavoratori a casa”

"Solo un marziano capirebbe le divisioni all'interno dei sindacati". Lo ha detto il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi parlando delle divisioni sulla "rappresentanza" per l'accordo tra Alitalia ed Etihad a margine dell’assemblea di Ncd. "I sindacati sono incomprensibili: della rappresentanza di quale azienda parlano: la grande compagnia che sarà o quella che chiuderà?".
E sottolinea: "Sono convinto che Etihad non si sottrarrà, a condizione che i contenuti dell'accordo siano rispettati. Adesso la palla passa ai soci, tutti devono credere nel nuovo progetto, e ai sindacati" e "sia chiaro che ognuno si prenderà le sue responsabilità". Se entro martedì non rientreranno le divisioni, il governo "convocherà i sindacati e farà capire loro che non c'è altra titubanza che bisogna avere".

Lupi: “Non c’è piano B, si procede con forza” - Lupi ha poi ribadito quanto già detto ieri: “Non c'è nessun ultimatum da parte di Etihad, anzi il governo procede con forza e farà la sua parte, la settimana prossima si deve chiudere". Per Alitalia, sottolinea, "non c'è un piano B, c'è solo un grande piano A". E aggiunge: "Non sono assolutamente preoccupato. Mi sembra che sia arrivato il tempo della responsabilità: o la crescita o il baratro; il tempo è scaduto, e noi abbiamo lavorato con responsabilità". Il ministro dei Trasporti esclude inoltre "il rischio di un ritiro da parte di Etihad", cosa che potrebbe accadere "solo se le condizioni non venissero rispettate". Ma "solo chi non capisce la grande opportunità per la compagnia e per tutto il Paese" potrebbe farla sfumare.

“Accordo o 15 mila lavoratori a casa” - Lupi poi avverte: "O Alitalia diventerà la più grande compagnia, ritornando la prima nel mondo, oppure ci saranno 15 mila lavoratori che andranno a casa. E' una sfida talmente importante per il sistema Paese che la si deve cogliere al volo". E ancora: "L'ho anche detto al premier Renzi oggi: o c'è lo sviluppo e la crescita della compagnia, oppure l'azienda non ci sarà più".

Sindacati divisi sui tagli. Ok degli azionisti ad aumento di capitale - Dopo il mancato raggiungimento del quorum nel referendum sui tagli ai costi del lavoro, l’azienda e i sindacati, ad eccezione della Uil, hanno sottolineato che l’intesa resta valida perché la consultazione era di tipo abrogativo. Alitalia aveva però bacchettato le parti sociali invitandole alla coesione per raggiungere l’accordo con Etihad. Dall’assemblea degli azionisti, è intanto arrivato l’ok al bilancio 2013 e all’aumento di capitale da 250 milioni di euro.

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