Istat, nascite in calo nel 2013. Toccato il minimo storico

Economia
Istat: ulteriore calo delle nascite. Nel 2013 raggiunto il minimo storico
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Per il quinto anno consecutivo l’Istituto di statistica registra una diminuzione dei nuovi nati. Il numero medio di figli per donna scende da 1,42 nel 2012 a 1,39 nel 2013. Calano le immigrazioni dall'estero, aumentano le emigrazioni

L’Italia deve fare i conti ancora con il calo demografico. A testimoniarlo sono i dati diffusi giovedì 26 giugno dall’Istat riguardanti le stime riferite al 2013.
Per il quinto anno consecutivo, sottolinea l’Istituto di statistica, le nascite diminuiscono nel nostro paese, attestandosi a 514 mila nel 2013. Il numero medio di figli per donna scende da 1,42 nel 2012 a 1,39 nel 2013 mentre l’età media al parto sale a 31,5 anni. Circa l’80% delle nascite proviene da donne italiane mentre il restante 20% da donne straniere. La fecondità delle prime scende, tra il 2008 e il 2013, da 1,34 a 1,27 figli per donna ma diminuisce anche la fecondità delle donne immigrate: da 2,65 figli per donna a 2,20 nel medesimo periodo.

L'età media delle partorienti è 31,1 anni - Tali trasformazioni, spiega l’Istat, riguardano almeno quattro aspetti tra loro connessi: la propensione a procreare figli in età sempre più avanzata, la compressione e l'invecchiamento al suo interno della popolazione femminile in età feconda, il ruolo esercitato dalle donne immigrate e le differenze territoriali. Uno dei motori trainanti del recupero di fecondità registrato nel periodo 1995-2008 era stato, perlomeno per le cittadine italiane, lo spostamento in avanti dell'età media al parto, passata da 29,8 a 31,1 anni. Tale trasformazione ha accompagnato la transizione nelle età più feconde delle donne appartenenti alle generazioni nate negli anni del baby boom.


Calano gli ingressi degli stranieri - Sono stati 279mila nel 2013, contro i 321mila del 2012, gli ingressi dei cittadini stranieri in Italia: 42mila in meno. Crollano gli arrivi dalla Romania (-25% sul 2012) e dalla Cina (-12%). Nonostante il forte calo, la Romania si conferma tuttavia il principale Paese di provenienza, davanti a Marocco (19mila) e Cina (18mila). Stabili i flussi in arrivo dal Marocco (-0,8%), mentre aumentano quelli da Egitto (+15%) e Ucraina (+10%).

Aumentano le emigrazioni - Cresce, invece, il numero di chi lascia l'Italia. Nel 2013 le emigrazioni sono state circa 126mila (2,1 per mille), contro le 106mila dell'anno precedente (1,8 per mille). Nel periodo 2008-2013, tra coloro che hanno abbandonato il Paese per una destinazione estera è raddoppiato sia il numero di residenti stranieri (da 22 a 44mila), che il numero di italiani (da 40 a 82mila). Aumenta la speranza di vita - A fine 2013, gli individui di 65 anni e oltre rappresentano il 21,4% del totale (21,2% nel 2012), risultando in ulteriore aumento, mentre i giovani fino a 14 anni di età scendono al 13,9% (dal 14% del 2012).

Cresce la speranza di vita - Aumenta la speranza di vita alla nascita, giunta nel 2013 a 79,8 anni per gli uomini e a 84,6 anni per le donne. A fine 2013, gli individui di 65 anni e oltre rappresentano il 21,4% del totale (21,2% nel 2012), risultando in ulteriore aumento, mentre i giovani fino a 14 anni di età scendono al 13,9% (dal 14% del 2012).
Il matrimonio religioso perde ancora terreno - Cala il numero dei matrimoni celebrati con rito religioso, che perdono ulteriore terreno nei confronti del rito civile. Tra il 2008 e il 2013 la quota di sposi che sceglie il primo passa infatti dal 63% al 57%, mentre la quota di coloro che optano per il secondo cresce dal 37% al 43%. Complessivamente nel 2013 si sono celebrati meno di 200mila matrimoni, per un quoziente di nuzialità pari al 3,3 per mille, il più basso nella storia del Paese.

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