Alitalia, Poletti: nel piano di Etihad fino a 2500 esuberi

Economia

Il ministro del Lavoro sull'accordo: "Confronto con i sindacati sotto la regia del ministro Lupi". Angeletti: "Vogliamo vedere il progetto industriale". Ue: compagnia resti in mani europee. La compagnia: "Nessuna volontà di chiudere Malpensa"

"C'è una valutazione, da quel che posso capire io, intorno ai 2400/2500 esuberi. Almeno per quelle che sono le risultanze pubbliche, poi la discussione di merito ci sarà quando Alitalia e le parti discuteranno del piano". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, risponde ai cronisti che gli chiedono quanti saranno gli esuberi nel piano di ristrutturazione di Alitalia, alla luce dell'accordo tra la nostra compagnia di bandiera ed Etihad. Secondo Poletti gli esuberi "sono quelli dichiarati pubblicamente, bisogna poi vedere le discussioni di merito anche con i sindacati, c'è un tema di confronto perché ci sono situazioni diverse, c'è il personale di terra e di volo".

Poletti: ora parte il confronto - "Su Alitalia adesso parte un confronto - prosegue Poletti, a margine di un incontro alla Fondazione Cariplo a Milano- in cui c'è una regia del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi". Il ministero del Lavoro, sottolinea il ministro, "è a disposizione per la parte che gli compete, in tema di ammortizzatori sociali e di problematiche relative al lavoro, su cui è prevedile e necessario un confronto tra le parti".

Angeletti: (Uil): vogliamo vedere il progetto - "Vogliamo vedere il progetto industriale che la nuova compagnia propone". Così il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, risponde ai giornalisti che gli chiedono di commentare le ultime cifre sugli esuberi di Alitalia e l'accordo con Etihad. "Quando saremo in grado di capire se ha un futuro e quali conseguenze può avere sull'occupazione ovviamente discuteremo - ha aggiunto Angeletti - con l'obiettivo di difendere i posti di lavoro".

Rossi (Filt Cgil): “No licenziamenti” - “Come da copione il Ministero del Lavoro spara numeri su esuberi Alitalia". Lo scrive su Twitter il segretario nazionale della Filt Cgil, Mauro Rossi chiedendo "un confronto sul piano o saranno guai" e sostenendo il "no a licenziamenti nel trasporto aereo". Diversa la reazione di Susanna Camusso, segretario Cgil: “Continuo a leggere i giornali, finché non avremo preso visione del piano industriale non faremo alcun commento".


Scoppia il caso Malpensa
- Oltre al tema degli esuberi a preoccupare, soprattutto i dirigenti politici lombardi, il destino di Malpensa. Nonostante le parole di Maurizio Lupi, secondo cui il piano industriale di Etihad potrebbe rilanciare gli scali italiani (a partire da Fiumicino e Malpensa) sono in molti a temere che la dirigenza di Abu Dhabi possa scegliere di tenere l'hub romano, privilegiando per il nord lo scalo di Linate. Ma nella serata di martedì 3 arriva la nota della compagnia che "smentisce categoricamente la notizia di una qualsivoglia volontà di chiudere o ridurre le sue attività all'aeroporto di Milano Malpensa".
La Ue: "Controllo della compagnia resti in mano europee" - Un paletto sull'accordo Etihad Alitalia arriva inoltre da Bruxelles, dove Helen Kearns, portavoce del commissario Ue ai Trasporti Siim Kallas, ha ricordato che sia la proprietà della futura compagnia aerea sia il suo controllo "devono rimandere in mani Ue". Se così non fosse, ha proseguito, "le regole Ue sul controllo e la proprietà sarebbero violate dall'Italia". La portavoce ha inoltre aggiunto che "se necessario, come fatto in altri casi in passato, la Commissione potrebbe richiedere la documentazione rilevante per assicurarsi che le regole Ue siano state rispettate".

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