Usa, la disoccupazione scende al 6,3%: ai minimi dal 2008

Economia
Il tasso di disoccupazione negli Usa in aprile cala al 6,3%, ai minimi dal settembre 2008 quando è fallita Lehman Brothers e prima dell’elezione del presidente americano Barack Obama

Nel mese di aprile sono stati creati negli Stati Uniti 288mila nuovi posti di lavoro. Il risultato è il migliore dall'inizio della crisi. Per l’Eurostat, invece, in Italia peggiora la situazione dei senza lavoro. Bankitalia: "Ripresa lenta e fragile"

La ripresa negli Stati Uniti si fa sentire. L'economia americana è riuscita a creare 288mila nuovi posti di lavoro nel solo mese di aprile di aprile 2014. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3% dal 6,7 per cento. Il risultato è il minimo dal settembre del 2008, mese del fallimento di Lehman Brothers. Il crack della banca d'affari statunitense è uno dei principali motivi della crisi attuale che, dopo aver messo in ginocchio gli Stati Uniti, ha affossato l’Europa e gran parte del resto del mondo. Il dato, riferito dal Dipartimento del Lavoro di Washington, è migliore delle previsioni degli analisti che si attendevano 220.000 nuovi posti e un tasso in lieve flessione al 6,6%.

Eurozona: tasso disoccupazione 11,8% in marzo, Italia 12,7% – I dati americani sono molto diversi da quelli dell’Unione Europea. Secondo Eurostat infatti, nei 18 Paesi dell’Eurozona la disoccupazione si è attestata a marzo all’11,8%, lo stesso tasso medio registrato dallo scorso dicembre ma in diminuzione rispetto al 12% del marzo 2013. Gli incrementi maggiori del tasso di disoccupazione fra i paesi Ue si registrano a Cipro (dal 14,8 al 17,4%), nei Paesi Bassi (dal 6,4 al 7,2%) e in Italia (dal 12 al 12,7%).

Bankitalia: "Ripresa lenta e fragile" -
In Italia "la ripresa ciclica si va estendendo ma resta fragile". Ad affermarlo la Banca d'Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria. Secondo via Nazionale nel Paese prosegue la fase di debolezza del mercato immobiliare mentre vi è un buon andamento delle esportazioni. Dal punto di vista finanziario le famiglie restano solide grazie anche al basso indebitamento e all'aumento del risparmio.

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