Fisco, "spesometro" al via per gli acquisti sopra 3.600 euro

Economia

Scatta, per i commercianti che liquidano l’Iva ogni tre mesi, l’obbligo di comunicazione per operazioni pari o superiori alla cifra indicata, nel 2013. L’Agenzia delle Entrate potrà confrontare il tenore di vita dei contribuenti con i redditi dichiarati

Gioielli, vacanze, mobili, auto, altri beni di lusso: barare, ora, dovrebbe essere più complicato. Per i commercianti che liquidano l’Iva trimestralmente, infatti, scatta l’obbligo di adempiere a quanto previsto dallo “spesometro”: dovranno comunicare gli acquisti di importo pari o superiore ai 3.600 euro effettuati nel 2013. L’Agenzia delle Entrate, in questo modo, potrà controllare più da vicino le operazioni di maggior valore, confrontare il tenore di vita dei contribuenti con i redditi dichiarati e, in caso di incongruenze, chiedere spiegazioni. Come ha fatto notare la Corte dei Conti, però, il rischio dello “spesometro” è quello di far aumentare il ricorso ai pagamenti in nero.

Il 10 aprile era scattata la scadenza per chi liquida l’Iva ogni mese. Il 30 aprile, invece, toccherà agli operatori finanziari che emettono carte di credito, di debito o prepagate. Nella comunicazione, tutta telematica, devono essere indicati i dati anagrafici del contribuente che ha sostenuto l'acquisto, gli importi complessivi di ogni singola transazione, la data in cui è stata effettuata, il codice fiscale dell'operatore commerciale presso il quale è avvenuto il pagamento elettronico. Il termine entro cui va presentata varia a secondo del volume d’affari di chi vende un bene o un servizio.

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