Il titolo ellenico ottiene oltre 20 miliardi di euro di ordini, 7 volte l'offerta. Ma non mancano le polemiche e la tensione sociale cresce. Un'autobomba è esplosa giovedì mattina all'esterno dell'edificio della banca centrale ad Atene: nessun ferito
Dopo 4 anni e più di 330 miliardi di euro di aiuti, la Grecia torna sul mercato. 3 miliardi di euro in titoli a 5 anni di scadenza, il banco di prova per il Governo Samaras dopo due anni di austerità. E i mercati danno una prima, forte, promozione.
4,9 5% il rendimento dei titoli ellenici, a fronte di richieste per 20 miliardi di euro, 7 volte l’obiettivo di Atene. Un successo pieno, se pensiamo che nel febbraio del 2012 il titolo a 10 anni chiedeva un rendimento del 36% per trovare qualcuno disposto a scommetterci.
Greece's 10-year bonds yield 5.93%, their lowest in four years: http://t.co/xP1wLezHZt pic.twitter.com/i3SM87tFRP
— WSJ Markets (@WSJmarkets) April 9, 2014
Soddisfazione che traspare dai commenti delle organizzazioni internazionali che hanno sovrinteso alla ristrutturazione dell’economia ellenica, come il Fondo Monetario Internazionale, che per voce del suo capo missione ad Atene, Paul Thomsen, afferma “E’ un importate pietra miliare e parla chiaramente del successo del programma di salvataggio”.Successo senza ombre, quindi? Non proprio…
Le critiche - I commenti critici sono numerosissimi e riguardano principalmente la tempistica dell’operazione. Al momento la Grecia non ha imminenti necessità di finanziarsi, anche grazie alla nuova linea di credito da 8,3 miliardi di euro aperta ad inizio aprile dall’Eurogruppo. Perché, quindi, questa emissione? L’opinione pubblica filogovernativa parla di un test per saggiare la fiducia dei mercati, mentre gli oppositori urlano che si tratta di una manovra di facciata, per impressionare gli osservatori internazionali e soprattutto i vertici politici dell’Eurozona. A supporto di questa tesi, la visita programmata da Angela Merkel ad Atene, domani, a meno di 24 ore da questo atteso “successo” politico e finanziario per Samaras e la sua politica di rigore estremo. E la necessità di recuperare credibilità dopo il danno d’immagine causato dal consigliere del premier Panayotis Baltakos, dimessosi una settimana fa, dopo la pubblicazione di un video che lo vedeva dialogare col leader di Alba Dorata, Ilias Kassidiaris, e ammettere una “persecuzione politica” contro il partito ultranazionalista.
A esasperare ulteriormente il clima politico (e demarcare la separazione fra mercato ed economia reale greca) la notizia di una bomba esplosa di fronte alla Banca Centrale, ad Atene (FOTO).
Forensic experts search for evidence at the explosion scene after a bomb exploded outside Bank of Greece, Athens #AA pic.twitter.com/D1oSvmbs4V
— Anadolu Images (@anadoluimages) April 10, 2014
Perché la Grecia piace ai mercati? - Ma gli investitori non sembrano particolarmente preoccupati da queste tensioni. A dispetto della crisi dell’occupazione e del malcontento popolare il debito pubblico greco non sembra presentare minacce per gli investitori internazionali. Ad oggi l’ammontare complessivo è di 320 miliardi di euro circa, 175% del Pil di Atene. Ma la ristrutturazione del 2012 l’ha reso sostenibile per 10 anni, come ha confermato il numero uno del fondo di salvataggio europeo ESM, Klaus Regling.
Circa l’80% di questa somma, infatti, è nelle mani dell’Ue e del Fmi ad interessi bassi e scadenze di rimborso molto lunghe, mentre i creditori privati hanno in cassa meno del 10% (circa 30 miliardi), anche qui con scadenze che vanno dai 10 ai 30 anni.
“Abbiamo già in portafoglio bond greci e stiamo pensando di aumentare questi investimenti, soprattutto in occasione dell’asta di giovedì” ha affermato nei giorni scorsi Panos Simos, fund manager di NBG Asset Management.
Successo annunciato, quindi, al netto (se possibile) della tensione sociale e delle polemiche politiche che continuano ad agitare Atene.