Draghi: “Sarei molto cauto a dire che la crisi sia finita”

Economia

La Banca centrale europea ha lasciato i tassi invariati allo 0,25%. Il presidente in conferenza stampa: “La ripresa c’è ma è debole e fragile. L’inflazione potrebbe rimanere bassa per un lungo periodo”. E assicura: “Se necessario pronti a nuove misure”

"Sarei molto, molto cauto" nel dichiarare vittoria e dire che la crisi è stata sconfitta. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa dopo che la Banca centrale europea ha lasciato i tassi invariati allo 0,25%, il minimo storico. Draghi ha osservato che per quanto riguarda, ad esempio, la disoccupazione "l'unica buona notizia è la stabilizzazione del tasso su livelli che restano inaccettabilmente alti". La ripresa “c'è ma è debole, modesta e fragile. Ci sono diversi rischi di carattere finanziario, economico, geopolitico e politico che possono minarla". Per il numero uno dell’Eurotower gli ultimi dati sul Pil e la produzione industriale dell'Eurozona fanno presagire una "partenza debole" per il primo trimestre del 2014. E nel resto dell’anno l’economia dell’area euro dovrebbe riprendersi "a un ritmo lento", grazie a un miglioramento della domanda interna sostenuto dalla politica monetaria accomodante di Francoforte e da un graduale rafforzamento delle esportazioni.

“Pronti a nuove misure se necessario” – Draghi ha assicurato che la Bce è pronta a "ulteriori decisive misure" se saranno necessarie e tiene sotto stretto monitoraggio gli sviluppi sui mercati monetari. La Bce, ha aggiunto, è pronta ad usare tutti gli strumenti che le sono consentiti dai trattati, nell'ambito del suo mandato teso ad assicurare la stabilità dei prezzi sia al rialzo, combattendo un'inflazione eccessiva, sia al ribasso, nei confronti cioè di un'inflazione troppo bassa. Non ha tuttavia spiegato quali strumenti siano esattamente allo studio e se fra essi vi siano gli acquisti diretti dei titoli, come ha fatto la Fed. "Non voglio entrare nei dettagli - ha detto - abbiamo il mandato di assicurare la stabilità dei prezzi in entrambe le direzioni e il consiglio direttivo è pronto a usare tutti gli strumenti".

“Attese inflazionistiche ben ancorate” – Le attese inflazionistiche di medio termine sono "fermamente ancorate" ma potrebbe verificarsi un periodo lungo di bassa inflazione, ha proseguito il presidente della Bce promettendo un politica monetaria accomodante "per tutto il tempo necessario". E ha aggiunto che il calo dell' inflazione nell'Eurozona allo 0,8% a novembre era "ampiamente atteso". Tuttavia, "le prospettive di medio termine per l'inflazione sono peggiorate" ed è per questo che il presidente della Bce, Mario Draghi, ha usato un linguaggio più "aggressivo" rafforzando la forward guidance sui tassi.

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