Ddl stabilità, governo battuto due volte in Commissione

Economia

Dopo essere andato sotto, l'esecutivo ha chiesto una sospensione dei lavori. Slitta a lunedì mattina l'esame dell'emendamento che riguarda la tassa sulla casa. Il testo arriverà in aula al Senato martedì mattina. Si va verso la fiducia

Il Governo cade due volte sulla legge di stabilità, seppur su due emendamenti minori: ma gli episodi spingono l'esecutivo a chiedere ed ottenere una sospensione della commissione Bilancio del Senato per serrare le fila della maggioranza. Anche perché si è alla vigilia dell'esame e del voto di uno dei temi più delicati della manovra, vale a dire la nuova imposta sulla casa, la Tasi, per la quali si va verso detrazioni per le famiglie.

In una giornata che sarebbe dovuta essere tranquilla, perché destinata a votare emendamenti minori su cui la maggioranza si sarebbe dovuta trovare d'accordo, si è registrato un primo scivolone nella seduta della mattina: nonostante il parere negativo del governo, è infatti stato approvato un emendamento che attribuisce alle Forze dell'Ordine autonomia nella gestione degli immobili. La Lega ha sostenuto che alcuni senatori del Pd avessero votato a favore, ma lo stesso Pd ha negato. Visto che in commissione non viene verbalizzato il voto dei singoli senatori sugli emendamenti ma solo l'esito del voto non si sa come esattamente sono andate le cose.

Stesso scenario nel pomeriggio, quando il governo è andato nuovamente "sotto" su un emendamento Pd che modifica la tassazione sulle sigarette elettroniche. Immediata la richiesta del governo di una sospensione dei lavori, per una svolgere una riunione di maggioranza. Il clima ha messo in forse la presentazione degli emendamenti sugli stadi, sul demanio marittimo e sulla rottamazione delle cartelle; temi su cui molti senatori del Pd storcono il naso. A rischio anche, riferiscono fonti parlamentari, il voto su un emendamento di Forza Italia, che farebbe pagare l'Iva alle Poste sul servizio universale (il cosiddetto emendamento pro Tnt).

Slitta invece a domani mattina la presentazione dell'emendamento che riguarda la Tasi, vale a dire la "service tax" che sostituirà l'Imu. Rimane l'impianto di fondo, vale a dire di una imposta municipale su cui sono i Comuni a decidere l'aliquota. Le modifiche istituirebbero pero' un Fondo, dotato di 350-400 milioni l'anno destinati ai Comuni, ma con il vincolo di introdurre delle detrazioni per i carichi familiari. Per esempio nel 2012 sull'Imu ci fu una detrazione di 50 euro per ogni figlio. A questo si affiancherebbe un altro miliardo, già stanziato nella legge di stabilità, per la detrazione sulla prima casa. In questo modo chi non ha pagato l'Imu nel 2012, rimarrebbe esente anche nel 2014.

Lo slittamento dell'approvazione del provvedimento da parte della commissione Bilancio a lunedì pomeriggio, costringerà il governo a porre la fiducia in Aula. Qui, infatti, la legge di stabilità arriverà martedì mattina, con l'obbligo di approvarla entro la giornata, prima cioè del voto del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi. E sara' proprio quel voto di fiducia a sancire il passaggio all'opposizione di Forza Italia che in commissione oggi ha quasi sempre votato contro il Governo.

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