Ddl stabilità: intesa sul cuneo fiscale, ma FI si astiene

Economia

La commissione Bilancio del Senato ridefinisce il taglio del costo del lavoro, concentrandolo sui redditi medio-bassi. Allo studio le detrazioni della tassa sulla casa. Forza Italia preannuncia il suo "no" alla manovra

La Legge di Stabilità compie un importante passo avanti, con l'approvazione da parte della commissione Bilancio del Senato, del nuovo "cuneo fiscale", ritagliato sui redditi medi e bassi. Ma lo scontro tra Forza Italia e il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano trova proprio in questa legge la prima occasione per spostarsi dal piano politico a quello parlamentare. I senatori "forzisti", dopo una giornata ricca di polemiche con gli ex compagni di partito, hanno preannunciato il "no" alla legge di stabilità, astenendosi sugli emendamenti del governo e dei relatori in commissione Bilancio, cosa che per il regolamento del Senato equivale al "no".

Le trattative nella maggioranza - Dopo una serie di incontri tra il governo, i relatori Giorgio Santini (Pd) e Antonio D'Alì (Ncd), e gli esponenti della maggioranza, è stata trovata un'intesa su cuneo fiscale e casa. Sul primo capitolo si è puntato ad un emendamento del Pd, a prima firma Rita Ghedini, che infatti è stato approvato dalla commissione Bilancio. Sulle imposte riguardanti la casa, invece, si sta lavorando ancora ad una limatura tecnica, anche qui partendo da emendamenti già presentati dai senatori. Novità possibili anche per i fondi per la costruzione di nuovi stadi: si va verso un'emendamento light, senza concessioni anche per l'edilizia abitativa.

Detrazioni sulla Tari - La soluzione per la nuova Imu, la Tari, ha preannunciato il sottosegretario Giovanni Legnini, sarà impostata sulle detrazioni, che però sono ancora da definire. Comunque ci sarà una detrazione sulla abitazione principale (per l'Imu era di 200 euro), ed altre per i carichi familiari (era di 50 euro per ogni figlio). Con questo meccanismo chi non aveva pagato l'Imu nel 2012 continuerà ad essere esente, mentre tutti gli altri pagheranno di meno: almeno così assicura Legnini.

Taglio del cuneo fiscale per redditi medio-bassi - Intanto però il nuovo cuneo è definito: le risorse messe a disposizione dal governo (5 miliardi in 3 anni, di cui 1,6 nel 2014) non sono state aumentate, deludendo in ciò le aspettativi dei partiti di maggioranza. Venerdì il governo aveva fatto una apertura oggi però rientrata. Si è deciso quindi di concentrare le detrazioni a favore dei redditi medi e bassi, tra gli 8.000 e i 35.000. I benefici più consistenti li avranno i redditi tra i 15.000 e i 20.000 euro, con detrazioni di oltre 200 euro l'anno. "Era la logica su cui ci muovevamo - ha commentato Rita Ghedini - e cioè dare di più a chi ha di meno".

I senatori di Fi si astengono - Ma a questa novità se ne è contrapposta un altra di segno opposto, vale a dire il "no" alla manovra da parte di Forza Italia, per ora preannunciato dall'astensione sugli emendamenti del governo e dei relatori in commissione Bilancio, che per il regolamento del Senato equivale al "no". Dopo una giornata di violente parole contro i senatori di Ncd, quelli di Forza Italia hanno annunciato anche il loro no alla manovra. La capogruppo in commissione Bilancio, Cinzia Bonfrisco, ha posto un aut-aut: o saranno approvati tutti gli emendamenti di Forza Italia (innalzamento della no tax area, taglio del cuneo anche per gli autonomi, aumento del limiti dell'uso del contante da 1.000 a 5.000 euro, altri 135 milioni per le scuole paritarie e la norma sulle spiagge) o i senatori di Berlusconi voteranno contro. "E' un diritto del governo - ha detto Bonfrisco - porre la fiducia, ma è un diritto dei gruppi parlamentari che non vogliono diventare complici di questa legge votare contro" (VIDEO).

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