Letta: deficit al 3,1% colpa dell'instabilità politica

Economia
Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni durante il Cdm del 20 settembre (Ansa)

Il Cdm ha approvato la nota di aggiornamento al Def. Il premier: le tensioni pesano sui conti. L'aumento dell'Iva? "Ne discuteremo nei prossimi giorni". Saccomanni: "Pil con il segno positivo dal IV trimestre 2013". Ue: accogliamo con favore gli impegni

Il governo ha approvato venerdì 20 settembre la nota di aggiornamento al Def che prevede un deficit/Pil tendenziale al 3,1% ma che scenderà entro la fine dell'anno senza comportare interventi particolarmente rilevanti. Lo ha annunciato il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei ministri. Letta ha lamentato che l'instabilità politica pesa sui conti e sulla discesa dei tassi di interesse, che si è di recente interrotta ma non per colpa del governo. Il Prodotto interno lordo, dai dati del Def, frena più del previsto: quest'anno è a -1,7% rispetto a -1,3% delle stime precedenti. Sono state anche annunciate misure per le infrastrutture: nel triennio 2014-2016 le esigenze finanziaria sono pari a oltre 11 miliardi di euro: sono cinque le priorità, tra cui rientrano interventi per le reti stradali e ferroviarie, Tav, Mose e completamento della Salerno-Reggio Calabria.

In questa situazione, il governo discuterà nei prossimi giorni dell'aumento dell'Iva "stando attento alle cifre e tenendo conto degli altri impegni assunti", ha detto il capo dell'esecutivo. Intanto però la Commissione Ue fa sapere con una nota di accogliere "con favore il fermo impegno da parte del premier Letta per assicurare il rispetto degli obiettivi".

Saccomanni: "Pil positivo dal IV trimestre" -
Il dato del Pil relativo al terzo trimestre, "probabilmente sarà piatto", mentre dal quarto trimestre tornerà "il segno positivo". Lo ha detto in conferenza stampa il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. Mentre il premier ha aggiunto che gli incentivi in campo edilizio, quelli per il lavoro dei giovani e l'accelerazione sul pagamento dei debiti della Pa "daranno i loro effetti alla fine dell'anno". E ha aggiunto: "Questo mi porta a pensare che il dato, moderatamente ottimista contenuto nel Def" sul Pil all'1% nel 2013 "sia effettivamente a portata di mano".

"Lo spread scenderà a 100 punti" -
Secondo il ministro dell'Economia, poi, lo spread scenderà a 100 punti alla fine del periodo Def. "Ipotizziamo una graduale riduzione dello spread e dei tassi di interesse che ci dovrebbe portare a 100 punti base sopra i tassi tedeschi a fine periodo", ha detto Saccomanni. Il risultato sarà raggiunto nel 2017, perché il Documento di Economia e Finanza indica stime per un quinquennio, partendo dal 2013.

Debito pubblico al 132,9% nel 2013, a 132,8 nel 2014 -
Nel Def sono state inserite anche le previsioni programmatiche sul debito pubblico: si attesterà quest'anno a 132,9% per poi calare al 132,8%. Nel documento però viene indicato un andamento tendenziale più alto: al 133% nel 2013 e al 133,2% nel 2014.

Ue: bene impegno rispetto obiettivi, ma subito misure - Bene le dichiarazioni d'intenti del governo Letta sul rispetto degli obiettivi di bilancio, ma queste da sole non bastano e devono essere seguite rapidamente, "senza ambiguità", da misure correttive concrete. Bruxelles ha inviato questo messaggio a Roma. "Aspettiamo di vedere i dettagli delle misure che andranno prese chiaramente nelle prossime settimane in modo tempestivo", ha avvertito il portavoce di Rehn.

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