Crescono gli utenti, aumentano i ricavi. LinkedIn fa boom
EconomiaTra nuovi format pubblicitari e ambizioni informative non si arresta il successo del network professionale, che piace alla rete e agli operatori di Borsa
di Nicola Bruno
Ricavi su del 59% su base annua e utile di 3,7 milioni di dollari. Iscritti che crescono a ritmo impressionante (+37%) e ora sono 238 milioni (di cui più di 4 milioni in Italia). Valore delle azioni che schizza a Wall Street, raggiungendo quota 335 dollari all'indomani della presentazione dell'ultima trimestrale. In tutto ciò, il social network professionale non smette di innovare, introducendo nuove funzionalità senza sosta. L'ultima, in ordine di arrivo, è rappresentata dagli "aggiornamenti sponsorizzati", ovvero la possibilità per gli inserzionisti di visualizzare il proprio messaggio promozionale nelle bacheche degli iscritti. Una forma di pubblicità "nativa", che secondo molti esperti rappresenta il futuro delle inserzioni online dal momento che, per sua natura, è interattiva e spinge alla condivisione. Non a caso, proprio su queste forme di pubblicità, stanno spingendo molto sia Facebook che Twitter e YouTube.
Video: come funzionano i nuovi aggiornamenti sponsorizzati
A differenza, però, degli altri colossi del web, LinkedIN non ha un modello di business basato solo sulla pubblicità. Anzi, più della metà dei ricavi vengono generati da attraverso Talent Solutions (56%), pacchetto di servizi offerto alle aziende per trovare i migliori talenti sul mercato, oltre che per promuovere il proprio brand. A tutto ciò si aggiungono, poi, i profitti della divisione Marketing Solutions (24% che riguarda la vera e propria pubblicità) e quelli dei servizi Premium (20%) a cui possono accedere gli utenti dietro pagamento di un abbonamento. Insomma, un serie di fonti di guadagno molto diversificate, e tutte in forte crescita rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
A tutto ciò si aggiungono le ambizioni, mai nascoste, di spingere anche sul pedale più informativo. E diventare, così, un vero e proprio colosso dei media, come dimostra l'acquisizione della startup Pulse e il rilancio della sezione LinkedIN Today con decine di canali tematici. Gli utenti possono ora crearsi una sorta di magazine personalizzato che semplifica il modo in cui si leggono e condividono le notizie. Sempre in un'ottica informativa, LinkedIN ha potenziato anche la sezione degli "Influencers", dove si trovano i contenuti originali di centinaia di personalità che spaziano da Bill Gates al primo ministro giapponese Shinzo Abe.
Tutte queste novità, unite a una continua innovazione sul settore mobile, spiegano come mai LinkedIN continui ad aggiungere nuovi membri a un ritmo impressionante. Come sottolinea il New York Times, sono stati 20 milioni in soli tre mesi. Nello stesso periodo Facebook (che ha una base di utenti di oltre un miliardo e, quindi, 5 volte più grande di quella di LinkedIN) ne ha aggiunti 40 milioni. Come ha spiegato il CEO di LinkedIn Jeff Weiner, questo tasso di crescita è dovuto in larga parte al boom del social network in mercati emergenti come il Brasile e l'India. Ma di mezzo c'è anche la capacità di saper innovare con un ritmo che gli altri social-network per il momento non sembrano avere.
Ricavi su del 59% su base annua e utile di 3,7 milioni di dollari. Iscritti che crescono a ritmo impressionante (+37%) e ora sono 238 milioni (di cui più di 4 milioni in Italia). Valore delle azioni che schizza a Wall Street, raggiungendo quota 335 dollari all'indomani della presentazione dell'ultima trimestrale. In tutto ciò, il social network professionale non smette di innovare, introducendo nuove funzionalità senza sosta. L'ultima, in ordine di arrivo, è rappresentata dagli "aggiornamenti sponsorizzati", ovvero la possibilità per gli inserzionisti di visualizzare il proprio messaggio promozionale nelle bacheche degli iscritti. Una forma di pubblicità "nativa", che secondo molti esperti rappresenta il futuro delle inserzioni online dal momento che, per sua natura, è interattiva e spinge alla condivisione. Non a caso, proprio su queste forme di pubblicità, stanno spingendo molto sia Facebook che Twitter e YouTube.
Video: come funzionano i nuovi aggiornamenti sponsorizzati
A differenza, però, degli altri colossi del web, LinkedIN non ha un modello di business basato solo sulla pubblicità. Anzi, più della metà dei ricavi vengono generati da attraverso Talent Solutions (56%), pacchetto di servizi offerto alle aziende per trovare i migliori talenti sul mercato, oltre che per promuovere il proprio brand. A tutto ciò si aggiungono, poi, i profitti della divisione Marketing Solutions (24% che riguarda la vera e propria pubblicità) e quelli dei servizi Premium (20%) a cui possono accedere gli utenti dietro pagamento di un abbonamento. Insomma, un serie di fonti di guadagno molto diversificate, e tutte in forte crescita rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
A tutto ciò si aggiungono le ambizioni, mai nascoste, di spingere anche sul pedale più informativo. E diventare, così, un vero e proprio colosso dei media, come dimostra l'acquisizione della startup Pulse e il rilancio della sezione LinkedIN Today con decine di canali tematici. Gli utenti possono ora crearsi una sorta di magazine personalizzato che semplifica il modo in cui si leggono e condividono le notizie. Sempre in un'ottica informativa, LinkedIN ha potenziato anche la sezione degli "Influencers", dove si trovano i contenuti originali di centinaia di personalità che spaziano da Bill Gates al primo ministro giapponese Shinzo Abe.
Tutte queste novità, unite a una continua innovazione sul settore mobile, spiegano come mai LinkedIN continui ad aggiungere nuovi membri a un ritmo impressionante. Come sottolinea il New York Times, sono stati 20 milioni in soli tre mesi. Nello stesso periodo Facebook (che ha una base di utenti di oltre un miliardo e, quindi, 5 volte più grande di quella di LinkedIN) ne ha aggiunti 40 milioni. Come ha spiegato il CEO di LinkedIn Jeff Weiner, questo tasso di crescita è dovuto in larga parte al boom del social network in mercati emergenti come il Brasile e l'India. Ma di mezzo c'è anche la capacità di saper innovare con un ritmo che gli altri social-network per il momento non sembrano avere.