Google Plus compie 2 anni: tempo di bilanci

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Il social network del motore di ricerca raggiunge il secondo anno di vita. Una celebrazione con profilo basso per un servizio che stenta a decollare ma non è così fallimentare come si è temuto in passato

di Raffaele Mastrolonardo

Per un prodotto di Google che viene dismesso, uno che celebra il compleanno. Mentre Reader, il lettore Rss del motore di ricerca, ha cessato di esistere il primo luglio, Plus, il social network della casa ha festeggiato lo scorso weekend i primi due anni di vita. 730 giorni di esistenza in tutto, abbastanza per un giudizio più ponderato sul servizio che di certo non ha ottenuto il successo sperato da Google inizialmente ma forse, almeno a giudicare dai numeri, non è quell'insuccesso che per un certo periodo è sembrato. “Non si può definirlo un fallimento. Gli utenti sembrano iniziare ad apprezzarlo, soprattutto per l'integrazione con gli altri servizi del motore”, sostiene per esempio Vincenzo Cosenza, di BlogMeter, società di analisi e ricerca sul web.

Seconda piazza – Va detto che Google è molto avara di statistiche riguardo alla sua creatura. Ma alcune indagini recenti dicono che Plus ne ha fatta di strada. Secondo GlobalWebIndex, per esempio, il servizio di Mountain View vanta oggi 359 milioni di utenti attivi al mese, abbastanza da farne la seconda piattaforma social in circolazione, dietro ai 701 milioni di Facebook. Secondo l'indagine, rispetto a giugno dell'anno scorso Google Plus è cresciuto del 33 % (contro il 35 % di Facebook e il 44% di Twitter). Numeri rispettabili e confermati da altre fonti per quanto riguarda l'Italia. Secondo i dati Audiweb elaborati da Blogmeter, per esempio, anche da noi subito dopo Facebook c'è proprio Google Plus, almeno in termini di visitatori unici. 23 milioni quelli mensili di Facebook, 3 milioni e 800 mila quelli del social network di Google che così supera sia Twitter (3,35 milioni) che Linkedin (3,52). Tra le ragioni della crescita della piattaforma c'è probabilmente anche l'accesso in mobilità. “Il fatto che sia inserito di default sui telefonini Android, anche quelli di fascia più bassa, indubbiamente aiuta”, spiega Vincenzo Cosenza di BolgMeter.

Nicchie e hangout – La strada per competere con Facebook da pari a pari resta comunque lunga. Anche perché non è ancora emerso un fattore veramente differenziante che spinga gli utenti a preferire Plus al servizio di Mark Zuckerberg. Tuttavia qualche timido segnale in questo senso comincia a vedersi. Come ha notato il magazine Mashable, per esempio, Hangout, la funzionalità che permette di fare videoconferenze con più persone è molto apprezzata ed è un elemento che spinge all'utilizzo. Mentre l'assenza di limiti alle dimensioni delle foto sta rendendo il social netowork popolare tra i fotografi. Insomma, in quella che è stata definita una “città fantasma” c'è ora vita anche se alcuni limiti restano. “Il livello di permanenza sul sito per persona è ancora basso: 8 ore su Facebook contro 4 minuti su Google Plus”, spiega Cosenza. E poi, almeno in Italia, mancano le aziende. Anche se, probabilmente, arriveranno.

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