Bce, tassi ai minimi: 0,50%. Draghi: "Sosteniamo la ripresa"

Economia
Il governatore della Bce, Mario Draghi, riceve la nuova banconota d 5 euro (Bratislava, 2 maggio 2013 - Getty)

La Banca centrale europea taglia il costo del denaro, ma il governatore avverte i governi: “Non sprechino gli sforzi conseguiti per ridurre il debito”. La Cgia di Mestre: “Con questi tagli ci sarà più liquidità per famiglie e imprese per 3,6 miliardi”

L'incertezza della ripresa economica nella zona euro, una disoccupazione record e un tasso di inflazione sceso ai minimi da oltre tre anni, hanno spinto la Bce ad intervenire con un nuovo taglio del costo del denaro dopo 10 mesi di tassi invariati.
Nella giornata di giovedì 2 maggio, al termine del meeting di politica monetaria, che questo mese si è tenuto a Bratislava, la Bce ha annunciato la riduzione del tasso di rifinanziamento principale di un quarto di punto, al nuovo minimo storico dello 0,50%, dal precedente 0,75%. Una decisione in linea con l'aspettativa prevalente del mercato.

"Le condizioni complessive del mercato del lavoro rimangono deboli (...) la debolezza del sentiment economico si è estesa anche nel corso della primavera. Il taglio dei tassi di interesse dovrebbe contribuire a sostenere la ripresa nel corso dell'anno", ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa seguita all'annuncio della decisione sui tassi, confermando la proiezione di una ripresa nella seconda metà dell'anno, pur con rischi al ribasso sull'outlook.
Sul fronte dell'inflazione della zona euro, scesa all'1,2% in aprile, Draghi parla invece di aspettative che "continuano a rimanere saldamente ancorate". "Questa decisione è coerente con basse pressioni sottostanti nel medio termine", ha affermato.

La politica monetaria della Bce "è accomodante e lo è sempre stata" e il drastico calo dei rendimenti dei titoli di Stato di paesi come Spagna e Italia "descrive da solo un allentamento molto significativo delle condizioni di finanziamento", ha aggiunto Draghi. Che però avverte: i governi europei "non sprechino gli sforzi conseguiti" per ridurre il debito.

Con la riduzione del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea ci sarà più liquidità per famiglie e imprese per 3,6 miliardi. Lo rileva la Cgia di Mestre, secondo la quale ci sarà "finalmente un po' di ossigeno per le famiglie e le imprese italiane". Questi i vantaggi economici derivanti dalla decisione presa dalla Bce calcolati dalla Cgia: per le prime, la riduzione degli interessi comporterà un risparmio di 1,23 miliardi di euro all' anno; per le seconde, il vantaggio sarà di ben 2,39 miliardi.

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