Zuckerberg & Co.: quando il Ceo fa pubblicità

Economia
Uno screenshot dello spot di Facebook con Mark Zuckerberg protagonista.
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In uno spot per la campagna di Home, la nuova app per smartphone di Facebook, compare il fondatore della società. E' per renderlo più “umano”, dicono gli analisti. Ma prima di lui anche altre prime lame dell'hi-tech si sono esposte in prima persona...

di Raffaele Mastrolonardo

Entra in campo e annuncia che è tutto pronto. Home, la nuova app di Facebook che rende più “social” gli smarpthone, è sulla rampa di lancio. Ma i dipendenti, invece di reagire con entusiasmo, prestano poca attenzione. Il loro pensiero è da un'altra parte: al mondo delle loro relazioni che è, appunto, sui telefonini su cui è stato installato il nuovo prodotto. Protagonista auto-ironico della scena, raccontata in uno spot della campagna pubblicitaria per Home, è Mark Zuckerberg in persona. Per il numero uno di Facebook, non certo una personalità estroversa, è una prima volta che lo mette in buona compagnia. Prima di lui alcuni dei boss più noti dell'hi-tech, come Bill Gates e Steve Ballmer, avevano partecipato in video di promozione dei prodotti della casa.

Lo spot con Zuckerberg



Più “umano” - Secondo alcuni osservatori la presenza di Zuckerberg nello spot è parte di una più ampia strategia comunicativa: quella di umanizzare il numero uno dell'azienda. Un processo fatto anche di recenti interviste in cui Zuckerberg si sofferma, tra le altre cose, sulle sue attività in favore della comunità in cui vive. L'obiettivo finale sarebbe quello di ispirare nel pubblico maggiore fiducia nel fondatore di Facebook la cui immagine non è certo uscita rafforzata dal film su di lui. La speranza è che questa umanizzazione abbia un influsso positivo sulla reputazione della società, spesso al centro di polemiche sulla privacy.

Bill Gates & Seinfeld
– Al di là delle motivazioni che hanno portato Zuckerberg nello spot va notato che non è la prima volta che un colosso della tecnologia sceglie di piazzare il numero uno in primo piano. Qualche anno fa, nel 2008, Microsoft realizzò una serie di spot in cui Bill Gates, anche lui non proprio un istrione, interagiva con il comico Jerry Seinfeld. La campagna, che avrebbe dovuto rilanciare l'immagine dell'azienda, non raccolse il consenso dei critici.

La pubblicità di Bill Gates



In epoca più recente, nel 2012, anche l'amministratore delegato di Microsoft Steve Ballmer, vulcanico e avvezzo ai palcoscenici, è stato inserito in un video pubblicitario per il lancio di Windows Phone, il sistema operativo per dispositivi mobili della casa di Redmond.

Steve Ballmer per Windows Phone



Nel caso di Ballmer, per la verità, si è trattato di un ritorno visto che era già stato protagonista di uno spot nel lontanissimo 1986.

Steve Ballmer vintage




Google e Apple – Se Facebook e Microsoft non hanno esitato a ricorrere ai numero uno nella pubblicità, diverso è stato l'atteggiamento di altri due colossi delle tecnologia di consumo. Non risulta, infatti, che i due fondatori di Google siano ancora diventati protagonisti di spot. Recentemente, però, Sergey Brin è stato più volte fotografato in giro con i Google Glass, gli occhiali ultra-tech del motore di ricerca. Casualità o marketing virale?



Anche Steve Jobs si è sempre tenuto lontano dalla réclame, forse anche perché un ruolo decisivo nella promozione dell'azienda lo svolgeva già nelle presentazioni dei prodotti. L'unica sua presenza diretta – se così si può definire - in uno spot è stata in una versione, a lungo inedita, della celebre campagna Think Different in cui a leggere il testo del messaggio dedicato ai “folli” era proprio lui.


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